Ancora pescherecci bloccati nel porto canale di Mazara per la melma dei bassi fondali. E’ successo ieri ma anche nei giorni precedenti si erano ripetute le stesse scene. Una storia ormai lunga almeno sette anni e che non si riesce a scrivere la parola fine. E così, su e giù per il tempo, il porto rimane intransitabile con forti ricadute negative nell’economia della città. Le proteste sono ormai all’ordine del giorno ed armatori e pescatori si rivolgono al sindaco Cristaldi che ha parole durissime contro la Regione siciliana. “Non sono bastati sette anni alla Regione siciliana – dice – per far iniziare i lavori di escavazione del fiume Mazaro. E’ una delle tante cose incomprese di questa nostra Regione, arrivano i soldi dallo Stato, cosa della quale mi sono occupato personalmente, parliamo di 2 milioni e 200 mila euro per l’escavazione e da sette lunghi anni non si riesce a far partire i lavori. Finirà che queste somme si perderanno, e la colpa naturalmente è all’interno della Regione siciliana”. Nello scorso mese di giugno, era stato reso noto che bisognava rifare le analisi dei fanghi prima di scaricarli nella colmata B perché quelle effettuate dal Cnr, erano scadute. In seguito è pervenuta al comune di Mazara, un’altra nota a firma del commissario di governo contro il dissesto idrogeologico in Sicilia, Maurizio Croce, in cui si afferma di avere inviato all’assessorato regionale per il territorio e ambiente, nonché per conoscenza, tra gli altri, anche al sindaco di Mazara, una nota in cui si chiede “la modifica delle precedenti autorizzazioni regionali rilasciate dall’assessorato, così da superare tutte le prescrizioni che si sono accavallate in questi anni e procedere, finalmente, con l’avvio dell’intervento”. Per ottenere la revisione dell’autorizzazione, però, è necessario apportare alcune modifiche al progetto originale, soprattutto per quanto riguarda il trasporto dei fanghi e il loro successivo deposito nella cosiddetta colmata B, sulla quale gli ambientalisti dell’associazione “Fare ambiente” continuano a fare presente che si tratta di una laguna ed è punto di riferimento per la fauna, in particolare per gli uccelli, di cui alcune specie protette (fratino e fraticello) dall’Unione Europea. Tra le modifiche da apportare al progetto, la realizzazione di una vasca di raccolta e dovrà essere costantemente verificata la compatibilità del materiale di risulta. Una soluzione progettuale per evitare qualsiasi sversamento nelle aree circostanti o la loro contaminazione. Per l’avvio dei lavori, insomma, è un altro rompicapo, previste altre perdite di tempo per la revisione del progetto, a cura del progettista, l’ingegnere Leonardo Tallo, apportare le modifiche richieste.
(Fonte: Giornale di Sicilia – Salvatore Giacalone)