La nomina doveva arrivare ieri sera. Anzi: ieri notte. Ma adesso, da stamattina, è ufficiale: Sebastiano Tusa è il nuovo assessore regionale ai Beni culturali.
Il sovrintendente del Mare – che è riuscito nell'”impresa” di mettere d’accordo Nello Musumeci, Gianfranco Miccichè e addirittura il suo predecessore Vittorio Sgarbi – comincia l’avventura al vertice dell’assessorato. Che adesso completa i suoi vertici.
E dire che negli ultimi a Palermo era circolata la voce di un cambio di programma di Nello Musumeci, con l’ipotesi di dare a Tusa il ruolo di dirigente generale dei Beni culturali, rimasto vacante col pensionamento di Maria Elena Volpes. E invece la giunta regionale, riunita ieri in seduta “notturna” – come pubblicato oggi su “La Sicilia” – ha nominato Sergio Alessandro a capo del Dipartimento.
Si tratta di un “interno”: ex direttore del museo “Riso” di Palermo, dimessosi in polemica con i vertici dell’epoca (l’assessore Uccio Missineo e il dirigente Gedo Campo), riveste il ruolo di dirigente del Servizio Attività e interventi per musei e biblioteche. Alessandro è molto gradito soprattutto a Miccichè, ma non dispiace al governatore né ai suoi fedelissimi.
Ieri, intervistato a Gela dalla nostra Maria Concetta Goldini, parlava, seppur con prudenza, da assessore ai Beni Culturali. Cosa farei se fossi nominato? «Quello che faccio da Soprintendente – ha risposto – cercherei le sinergie tra pubblico e privato, tra istituzioni e realtà sia locali che internazionali, con gruppi grandi e piccoli. Ciascuno dia quel che può». E che farebbe per migliorare l’assetto siciliano della gestione dei Beni culturali?
«I concorsi che non si fanno da 20 anni e la riqualificazione del personale interno sono due azioni necessarie. E poi va attuata la legge 10 sui parchi archeologici. L’autonomia amministrativa dei parchi funziona. Agrigento docet… ».
E che farebbe per evitare la vergogna di musei e siti chiusi per personale in ferie o la presenza di cani randagi?
«Non ho la bacchetta magica. Però farei quello che faccio oggi da tecnico cioè cercherei l’aiuto delle amministrazioni locali, del volontariato e delle industrie private. Mi impegnerei a convincerli a investire nei beni culturali. Prendi un museo come quello di Gela che è tra i più belli e ricchi della Sicilia. Se fosse gestito da privato sarebbe una miniera d’oro». Se fosse… «No basta – sbottava sorridente – sono Sebastiano Tusa, il Soprintendente del Mare in Sicilia».
E invece, da oggi, è il nuovo assessore ai Beni culturali.
(Twitter: @MarioBarresi – lasicilia.it)