Il Tribunale di Palermo ha condannato a otto anni di carcere un agente di polizia penitenziaria accusato di avere abusato per anni della figlia minorenne della convivente, una bimba di dodici anni. Per l’imputato, accusato di atti sessuali aggravati, la pm Alessia Sinatra aveva chiesto alla fine della requisitoria, la pena a 10 anni di carcere. Il processo si è celebrato davanti alla seconda sezione del tribunale. La vittima, costituita parte civile con l’avvocatessa Roberta Pezzano, ha avuto riconosciuta una provvisionale di 20 mila euro, il risarcimento sarà quantificato da un altro giudice.
La vicenda era iniziata nel 2007 e sarebbe durata fino a quando la ragazzina ha compiuto 15 anni. A fare emergere gli abusi e le violenze sessuali sulla bambina era stata una violenta lite scoppiata tra l’uomo e la vittima. Arrivata al pronto soccorso con il naso rotto dall’uomo, la ragazzina aveva raccontato ai sanitari e agli investigatori gli abusi subiti per anni. La piccola vittima aveva raccontato tutto anche alla madre ma la donna non aveva creduto alla figlia, restando accanto al compagno.
Nella requisitoria la pm Alessia Sinatra ha anche voluto ricordare l’impegno di Angela Ruvolo, storica consulente psicologica della Procura di Palermo morta un anno fa, negli ultimi venti anni aveva seguito decine di casi di violenze sessuali su minori.
(Fonte: Repubblica.it)