Un milione di euro per eliminare i detriti e i relitti provenienti dagli ultimi nubifragi che hanno interessato la Città di Mazara. Arriveranno dalla regione siciliana ed in particolare il finanziamento è relativo al nubifragio dello scorso mese di novembre ed al maltempo dello scorso mese di Gennaio. In queste somme, secondo quanto deliberato, sono previsti i rimborsi per i privati che hanno subito danni a causa dei nubifragi. Si tratta di un primo importo destinato ad aumentare stante che ancora tutti i documenti che sono stati inviati dall’ufficio tecnico comunale devono essere verificati e devono essere valutati totalmente i danni. Intanto si comincerà a ripulire il fiume dai detriti e soprattutto dalle imbarcazioni, affondate lo scorso novembre, che rendono ancor più precaria la navigabilità dello stesso”. Sono stati gli 80 millimetri di pioggia caduta durante la notte tra venerdì e sabato del 5 novembre a creare danni e disagi con gli interventi dei vigili del fuoco, della polizia municipale e della protezione civile a salvare alcune piccole imbarcazioni, adibite alla piccola pesca, che hanno rotto gli ormeggi mentre alcune sono affondate ed altre hanno riportato gravi danni. Ci sono stati nuclei familiari salvati dai vigili del fuoco, altri sono saliti sui terrazzi delle case dato che l’acqua alta aveva invaso i piani terra delle abitazioni, altri si sono sistemate in alcuni B&B. Il finanziamento erogato dalla regione, è stato oggetto, tra l’altro, di una riunione tecnica alla quale hanno partecipato tecnici del comune e il funzionario del dipartimento regionale di Protezione Civile, Michele Di Stefano. Sono state stabilite delle priorità fra cui il pagamento dei danni ai privati, contemporaneamente saranno indette le gare di appalto sia per l’eliminazione dei detriti che per i relitti. Ovviamente si continuerà ad insistere per l’escavazione del fiume per evitare altre esondazioni ma per la sua escavazione le decisioni tardano ad arrivare. Sarà compito del nuovo sindaco che uscirà dalle urne domenica prossima e della prossima amministrazione comunale riprendere la situazione che è stata, tra l’altro, uno dei temi caldi della campagna elettorale. Il problema rimane sempre il deposito dei fanghi che verrebbero asportati. Quello che si verifica, comunque, è una situazione di stallo su un problema che riguarda l’intera città ed anche la Sicilia peschereccia. L’unica certezza è che sul materiale dragato, se dragaggio si farà, verrebbero effettuate le analisi di caratterizzazione dei fanghi, considerato che quelle effettuate nel 2014 dal Cnr, sono scadute per poi procedere allo smaltimento finale in condizioni di sicurezza, ma dove? Il comune ha messo a disposizione l’area dell’Affacciata da sfruttare solo per un periodo di sei mesi e che è stata già ispezionata ma sembra che ora non vada più bene. Occorrono altre verifiche. Del problema se ne parla già da 8 anni, per quanto tempo ancora se ne dovrà parlare?”
(Fonte: Giornale di Sicilia – Salvatore Giacalone)