“A volte può capitare che pur avendo acquistato il biglietto aereo in anticipo, al momento dell’imbarco ci si ritrovi davanti a un problema chiamato overbooking. In pratica il personale della compagnia aerea può dire al passeggero che non potrà imbarcarsi, pur avendo la prenotazione e tutti i documenti necessari.
Solitamente la prima reazione nel viaggiatore è la frustrazione del trovarsi davanti a qualcosa di inaspettato. Eppure può capitare che le compagnie aeree vendano un numero superiore di biglietti, rispetto alla capacità del velivolo. Di fatto si tratta di un danno che la compagnia fa nei confronti del passeggero, in termini di tempo, di soldi e personali. Per questo motivo esiste l’obbligo legale di trovare una soluzione per il viaggiatore che riguarda il rimborso del biglietto e un indennizzo per il volo perso.
Una volta che è stata accertata la situazione di overbooking, il personale è obbligato a fare richiesta ai passeggeri se sono disposti a cedere il proprio posto sul volo, in cambio di benefici. In questo modo, magari si trova qualche viaggiatore che può benissimo attendere il prossimo volo, senza creare alcun tipo di problema. Qualora invece nessuno rinunciasse al proprio posto, gli ultimi posti della fila di imbarco sono costretti a rimanere a terra. È in quel caso quindi che i passeggeri hanno diritto a un rimborso. Per i viaggiatori che rinunciano in modo volontario i benefici sono il rimborso del biglietto e un imbarco su un volo alternativo, mentre per quelli che sono obbligati a restare a terra oltre al rimborso c’è anche l’assistenza con alimenti e bevande, hotel e trasferimenti pagati, rimborso economico per il danno.
Il risarcimento va da un minimo di 250 euro per tratte inferiori ai 1500 km, 400 euro per le tratte da 1.500 a 3.500 e 600 euro per le tratte superiori a 3.500 km.