La struttura è pronta da qualche anno ma il Centro d’accoglienza per minori extracomunitari non accompagnati, che sorge in via San Giovanni, nell’ex struttura S. Carlo Borromeo di Mazara, ancora non funziona. La struttura è nata grazie ad un finanziamento di oltre tre milioni di euro con fondi PISU – PIST ed è destinata ad ospitare 24 minori stranieri non accompagnati. E’ stata già effettuata la gara di appalto per la locazione dell’immobile, che è stata aggiudicata provvisoriamente alla Virtus Italia Onlus di Roma, che però dopo avere fatto bene i conti, ha fatto un passo indietro, si è ritirata, pertanto l’immobile che si erge su tre elevazioni di 350 metri quadrati ciascuna, non è ancora operativa. Dal comune fanno sapere che si è stati costretti a cambiare la destinazione d’uso in quanto all’assessorato regionale alla famiglia non esistono più i centri per minori extracomunitari ma soltanto per “minori”. Il comune ha già fatto la richiesta per il cambio di destinazione ma finora non ha ricevuto risposta. Non appena ci sarà l’autorizzazione, l’amministrazione comunale dovrà bandire la gara di appalto per l’affidamento della gestione. Sono previsti 24 posti letto. Al piano terra del complesso sono stati realizzati i vani cucina, mensa, infermeria e la sala visite mediche; al primo piano i vani per gli uffici amministrativi, la biblioteca, la sala lettura, la sala multimediale, aule didattiche, la sala svago e tv; il secondo piano, invece, è destinato interamente a zona notte. Ma in futuro la capienza potrebbe essere incrementata. Bisogna, comunque, far presto e decidere il da farsi per evitare un inevitabile deterioramento. Il progetto prevede anche la trasformazione dell’ex chiesa di via San Giovanni, che potrà essere utilizzata per varie finalità ed i cui lavori sono in corso. Intanto nello scorso mese di dicembre è stato avviato il progetto Sprar di cui ente gestore è il Comune supportato dall’ente attuatore Fo.Co., in partenariato con l’associazione “Casa della Speranza” per l’accoglienza di 12 minori stranieri non accompagnati, presso una rete di famiglie già costituita. Le famiglie ospitanti sono state preliminarmente formate all’esperienza di accoglienza dei minori. L’affidamento del singolo minore alla singola famiglia è decisa dal Comune di Mazara del Vallo, tramite apposito decreto di affidamento. È previsto –in maniera non esclusiva- il ricorso anche alla metodologia dell’affidamento omo-culturale (coinvolgimento di famiglie di origine straniera nell’accoglienza di minori provenienti dalla stessa area culturale).Ogni famiglia potrà ospitare fino a un massimo di due minori. È previsto un rimborso mensile per ogni minore accolto.
Fonte: Giornale di Sicilia – Salvatore Giacalone