“L’emergenza dettata dal coronavirus ha posto in questi giorni l’Italia nel podio dei Paesi più contagiati.
Questo triste primato è però destinato ad aumentare se tutti i cittadini non collaboreranno nel rispettare le misure adottate dal Governo.
Qualche giorno fa è stato infatti adottato un provvedimento urgente che ha com scopo quello di contenere i focolai di contagio da coronavirus mediante l’isolamento dei comuni colpiti dall’infezione.
In particolare, il decreto legge ha posto il divieto di allontanamento dalle aree interessate dall’infezione, la chiusura di università e scuole e l’obbligo della quarantena con sorveglianza attiva per chi proviene da un’area infetta o a rischio.
Trattandosi di una atto avente forza di legge, lo stesso deve essere obbligatoriamente rispettato anche mediante l’ausilio delle forze pubbliche.
Chiunque viola, infatti, le disposizioni del decreto legge rischia fino a 3 mesi di detenzione.
Tuttavia, esiste una falla in tale sistema che è rappresentata dalla mancanza di adeguati controlli.
È di qualche ora fa la notizia che numerose persone (tra cui studenti ed insegnanti), approfittando delle chiusura di scuole ed università al nord, sono rientrate nel proprio paese d’origine tra cui anche la nostra città.
La domanda è, a questo punto, posto che i controlli possono facilmente eludersi, quanti dei nostri concittadini una volta rientrati, segnaleranno spontaneamente il loro ingresso all’Asl competente o al proprio medico curante?
Quanti di loro si sottoporranno all’isolamento “obbligatorio” previsto dal provvedimento?
E soprattutto quanti di loro capiranno che i controlli obbligatori non sono esagerazioni, razzismo o sciacallaggio ma sono tutela della salute pubblica?
Il diritto di stare in salute non appartiene solo al singolo individuo, ma alla società intera”.
Avv. Giuseppina Gilda Ferrantello