Aumento di circa 1 miliardo sul Fondo sanitario e più di un miliardo per la Protezione civile. Cassa integrazione in deroga per tutti, dunque anche a chi ha solo un dipendente. Più di 10 miliardi a sostegno dei lavoratori con ammortizzatori sociali estesi a tutti, coprendo anche gli autonomi: per loro un assegno di 600 euro per il mese di marzo. Slittamento delle scadenze fiscali di Iva e Irpef (la data era quella di oggi). E poi ancora: aiuti a famiglie e lavoratori, come la sospensione delle rata del mutuo sulla prima casa per chi non riceve lo stipendio in questi giorni. Il maxi decreto anti-coronavirus «Cura Italia», varato oggi 16 marzo dal Consiglio dei ministri, mette in campo subito tutti i 25 miliardi di euro di cui si era parlato per fare fronte, sia dal punto di vista sanitario che economico, alle ripercussioni della pandemia del Covid-19 su imprese e famiglie.
Conte: «Questo decreto non basta»
Ai 25 miliardi della manovra, che vanno soprattutto per la tutela del lavoro, si aggiunge un’immissione di «flussi per complessivi 350 miliardi» a sostegno dell’economia reale. Lo ha voluto sottolineare durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte, spiegando che questo «decreto non basta» ancora per aiutare tutti, ma «nessuno deve sentirsi abbandonato». Il provvedimento, dunque, non sarà l’ultimo, ma solo «la prima risposta che diamo all’emergenza», come ha spiegato anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. E, come aveva anticipato anche il viceministro Antonio Misiani, «questo è solo il decreto di marzo, ad aprile arriveranno nuove misure di impatto doppio rispetto alla vecchia finanziaria».
Per Conte , «le misure di sostegno e spinta che sono state inserite nel dl sono la concreta testimonianza» dell’impegno del governo, «una nostra risposta sul terreno economico. Un modello italiano», ha aggiunto, «non solo sulle strategia di contrasto al contagio ma anche per la strategia di politica economica». E prendendo esempio dall’impegno dei molti italiani che stanno lavorando insieme e fanno la loro parte per «proteggere lavoratori e imprese», ha concluso Conte, «vogliamo che l’Europa ci segua».
Gli interventi per le famiglie: congedo parentale e voucher
Sul versante delle famiglie, il decreto appena licenziato dal Consiglio del ministri stanzia 1,2 miliardi per i congedi parentali straordinari pari al 50% della retribuzione e, in alternativa, voucher baby sitter per i genitori lavoratori, dipendenti o autonomi, con figli minorenni a casa da scuola per l’emergenza. Queste misure non hanno limitazioni di età nel caso di famiglie con un disabile. Bonus baby sitter speciale per il personale medico. Inoltre, all’interno del decreto, ci sono congedi speciali per i malati oncologici e più in generale per le figure più fragili.
Il supporto alle aziende e Alitalia
Tra le misure più schiettamente economiche, sospesi i contributi per le imprese sotto ai 2 milioni di euro di fatturato. Stop alle cartelle esattoriali, ai controlli fiscali, ai contributi fino a giugno 2020 almeno. Nove settimane di integrazione salariale per chi sta perdendo il lavoro.
Seicento milioni di euro vanno invece al settore aereo per far fronte ai danni subiti dall’emergenza. Si autorizza anche per Alitalia «la costituzione di una nuova società interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle Finanze ovvero controllata da una società a prevalente partecipazione pubblica anche indiretta».
Potenziamento di medici e veterinari
Per rafforzare i controlli anti-virus in porti e aeroporti, arriva più personale al ministero della Salute. Uno stanziamento ad hoc consente al ministero di assumere 40 medici, 18 veterinari e 29 tecnici per «potenziare le attività di vigilanza, di controllo igienico-sanitario e profilassi svolte presso i principali porti e aeroporti». Per il personale medico previsto un pagamento maggiorato dello straordinario. Lo stanziamento attuale per la sanità è di 3,5 miliardi di euro.
600 milioni per gli enti locali
Per affrontare l’emergenza, il governo ha deciso di liberare 600 milioni di euro di risorse per gli enti locali, con molte misure a partire dalla possibilità, limitata al 2020, di utilizzare gli avanzi di bilancio per finanziare spese correnti connesse all’epidemia. Si potranno usare integralmente, si legge nel decreto, anche i proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni. Per le Regioni, poi, è prevista la sospensione dei mutui per il 2020 e la possibilità di utilizzare i risparmi per il rilancio dell’economia e per il sostegno alle aziende. Sospesi anche i pagamenti delle quote capitale in scadenza quest’anno per i Comuni, che potranno usare le risorse, circa 276 milioni, per fronteggiare l’emergenza. Previsto anche un fondo di 80 milioni per la sanificazione e la disinfezione degli uffici, degli ambienti e dei mezzi pubblici per Comuni, Province e città metropolitane, che potranno anche pagare gli straordinari alla polizia municipale senza tetti di spesa.
Fonte: Corriere.it