“Anche ai tempi del Covid-19 non mancano, purtroppo, persone che approfittano delle paure altrui per diffondere messaggi falsi e allarmistici o audio fake come è accaduto nei giorni scorsi nella nostra città, ma anche per mettere a segno truffe colpendo le fasce più deboli.
Chi diffonde notizie di questo tipo, il cui unico scopo è quello di allarmare e seminare panico nella popolazione, è penalmente perseguibile per procurato allarme.
L’
articolo 658 del codice penale punisce, infatti, con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a euro 516 chiunque compia atti che fanno scattare le procedure di emergenza senza che vi sia la presenza di un reale pericolo, da casi di piccola rilevanza a fatti di maggiore impatto sociale.
Del reato di procurato allarme possono essere chiamati a rispondere, inoltre, anche coloro che hanno provveduto a diffondere la fake news.
Attenzione quindi a non divulgare i messaggi audio ricevuti al fine di evitare di incorrere in gravi sanzioni penali.
I cittadini devono sapere, infatti, che le informazioni ufficiali vengono diramate soltanto dalle istituzioni.
Allo stesso tempo è bene non credere a chi finge di essere un membro del personale sanitario addetto ad eseguire il tampone covid19 a domicilio.
Si tratta in questo caso di tentativi di truffa finalizzati ad agganciare il povero malcapitato, spesso anziano, e fissare un appuntamento per effettuare il famoso tampone in modo da poter tranquillamente entrare in casa sua e raggirarlo, rubando o, peggio, commettendo altri reati e minando persino l’incolumità della persona.
Non esiste, al momento, alcun provvedimento che preveda l’esecuzione di tamponi su larga scala.
Pertanto, nessun operatore si presenterà mai in una abitazione se non a fronte di una chiamata della persona interessata ed in presenza di sintomatologia.
Al fine di tutelarsi di fronte a fatti del genere è necessario sporgere apposita denuncia alle forze dell’ordine.
Attenzione, dunque, alle truffe e agli sciacalli.”
Avv. Giuseppina Gilda Ferrantello