Entra in vigore oggi il nuovo decreto del presidente del Consiglio, che prorogafino al 31 luglio le misure per il contenimento del Covid-19. Un solo articolo e tre brevi commi in cui Palazzo Chigi rimanda alle leggi in vigore e quindi conferma le fondamentali precauzioni: mascherina obbligatoria nei luoghi chiusi, distanziamento e divieto di assembramento. Il Dpcm, discusso dal Parlamento, allega le linee guida concordate con le Regioni sul trasporto pubblico e proroga il divieto di ingresso per chi proviene da 13 Stati extra Schengen. Il principio base (valido per stazioni, aeroporti e porti) riguarda la sanificazione di treni, aerei e navi secondo i criteri del ministero della Salute: dai dispenser, alla possibilità di misurare la temperatura, che non deve superare i 37,5 gradi. A chi ha sintomi di infezioni respiratorie si raccomanda di non salire a bordo. La mascherina deve coprire naso e bocca, ai passeggeri è richiesto di mantenere la distanza minima di un metro (parenti e conviventi esclusi). Un’altra eccezione riguarda i treni a lunga percorrenza, dove si potrà viaggiare anche più vicini ove siano garantite misure di sicurezza come il ricambio d’aria (naturale o condizionata), la misurazione della febbre e il rinnovo della mascherina ogni quattro ore (misura che deve essere garantita anche in aereo). Torna la possibilità di portare il trolley in cabina, si consiglia di limitare al massimo gli spostamenti all’interno dell’aeromobile e si prevedono percorsi e procedure specifiche per evitare assembramenti al momento dell’imbarco e della discesa. E spunta il «contenitore monouso» per gli abiti dei passeggeri, per evitare il contatto.
Sui mezzi di trasporto mascherina da cambiare dopo 4 ore
Rimane l’obbligo di indossare la mascherina in tutti i luoghi chiusi e all’aperto quando non è possibile mantenere il distanziamento tra le persone di almeno di 1 metro. Bocca e naso coperti nei negozi, negli uffici pubblici , a bordo dei mezzi pubblici, nei cinema, teatri e musei. Sui mezzi di trasporto pubblico viene sancita la necessità che la durata di una mascherina sia di quattro ore, al termine deve essere cambiata altrimenti scatta l’obbligo di distanziamento sociale. In Lombardia è caduto l’obbligo di tenerla all’aperto, in vigore fino al 14 luglio, a meno che non sia possibile mantenere la distanza. E questa regola vale in tutta Italia, visto che vale il divieto di assembramento. Ecco perché saranno aumentati i controlli nei luoghi della movida, in tutti i posti dove c’è il rischio concreto che le persone non riescano a tenere la distanza di almeno un metro, soprattutto se c’è affollamento. E dunque, mascherina se si sta in fila in attesa di entrare in un luogo pubblico o privato, nei bar e nei ristoranti quando ci si alza dal tavolo, per entrare in palestra, quando si sta dal parrucchiere, dal barbiere o nei centri estetici. Vale per i clienti, ma vale soprattutto per gestori e personale che sono obbligati a tenerla sempre addosso. Non è invece obbligatorio indossarla negli uffici privati.
Sugli aerei torna il trolley a bordo
Per chi viaggia in aereo rimane la regola del distanziamento, l’obbligo di indossare la mascherina (che deve essere cambiata ogni quattro ore) e la raccomandazione a «limitare al massimo i movimenti e gli spostamenti a bordo». Ma ci sono due novità per chi ha il bagaglio a mano. Seguendo le indicazioni del ministero dei Trasporti Paola De Micheli è stato infatti stabilito che «i vettori possono definire con i gestori aeroportuali specifiche procedure che consentano l’imbarco di bagaglio a mano di dimensioni consentite per la collocazione nelle cappelliere, mettendo in atto idonee misure di imbarco e di discesa selettive, in relazione ai posti assegnati a bordo dell’aeromobile, garantendo i dovuti tempi tecnici operativi al fine di evitare assembramenti nell’imbarco e nella discesa e riducendo al minimo le fasi di movimentazione (per esempio la chiamata individuale dei passeggeri al momento dell’imbarco e della discesa, in modo da evitare contatti in prossimità delle cappelliere)». Per questo si è anche deciso che «gli indumenti personali (giacca, cappotto, maglione) da collocare nelle cappelliere, dovranno essere custoditi in un apposito contenitore monouso, consegnato dal vettore al momento dell’imbarco, per evitare il contatto tra gli indumenti personali dei viaggiatori nelle stesse cappelliere».
Sui treni torna la ristorazione a bordo
Sui treni a lunga percorrenza «è possibile usufruire dei servizi di ristorazione e assistenza a bordo treno per i viaggi a media lunga percorrenza con modalità semplificate che evitino il transito dei passeggeri per recarsi al vagone bar. In particolare, il servizio è assicurato con la consegna “al posto” di alimenti e bevande in confezione sigillata e monodose, da parte di personale dotato di mascherina e guanti». Una nuova regola è stata decisa anche per la sistemazione dei viaggiatori, sempre sui treni a lunga percorrenza, che possono stare al di sotto del metro di distanza: «se l’aria a bordo venga rinnovata sia mediante l’impianto di climatizzazione sia mediante l’apertura delle porte esterne alle fermate, i flussi siano verticali e siano adottate procedure al fine di garantire che le porte di salita e discesa dei viaggiatori permangano aperte durante le soste nelle stazioni», oppure se si è seduti nelle file verticali, mentre «deve essere sempre esclusa la possibilità di utilizzazione dei sedili contrapposti (c.d. faccia a faccia) ». Sugli altri treni «sono attuabili le stesse misure di deroga previste per il trasporto pubblico locale circa la previsione degli indici di riempimento purché sia previsto un corretto utilizzo in verticale delle sedute e siano accuratamente evitati gli assembramenti nei vestiboli».
Discoteche, divieto di ballo fino al 31 luglio
Il Dpcm in scadenza consentiva l’apertura delle discoteche al chiuso a partire dal 15 luglio ma il governo ha deciso di prorogare il divieto fino al 31 luglio ritenendo che la curva epidemica non consenta ulteriori allentamenti. Nei locali all’aperto è invece consentito l’ingresso, ma non si potrà ballare in pista. Discorso analogo e previsione di divieto è stato fatto per sagre, fiere ed eventi pubblici nella convinzione che non sia possibile prevedere misure meno rigide di quelle attualmente in vigore in tutti quei luoghi dove c’è il rischio di affollamento delle persone e non sia garantito l’uso della mascherina. Il decreto legge tuttora in vigore delega comunque alle Regioni la scelta di decidere in autonomia le riaperture sulla base dell’andamento dei contagi e dei risultati del monitoraggio che tiene conto della tenuta delle strutture sanitarie e della curva epidemica. Le limitazioni imposte a livello centrale riguardano anche le feste private dove va evitato l’assembramento. Per questo è consentito di poter organizzare eventi privati con il buffet purché la somministrazione di cibo e bevande sia affidato ai camerieri che avranno l’obbligo di indossare sempre la mascherina. Rimane la raccomandazione a potenziare i controlli e sono previste multe per chi non rispetta le misure imposte.
Frontiere, quarantena per chi rientra da 13 Paesi
Viene prorogato fino al 31 luglio «il divieto di ingresso e transito in Italia di chi nei quattordici giorni antecedenti ha soggiornato o è transitato in 13 Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana». Sono le nazioni che «hanno un alta percentuale di incidenza del virus in rapporto alla popolazione e una resilienza molto bassa dei sistemi di prevenzione e controllo». Gli italiani che si trovano in questi Paesi possono rientrare in Italia ma sono obbligati a rimanere per 14 giorni in quarantena. La stessa misura riguarda chi proviene dagli Stati Uniti. La quarantena è stata confermata «per tutti gli arrivi dai Paesi extra Ue ed extra Schengen come misura precauzionale per evitare la diffusione del contagio. Particolare attenzione «è rivolta agli sbarchi sulle nostre coste con rigorosi controlli sanitari ed obbligo di quaran-tena per tutti coloro che arrivano». Il timore che si creino nuovi focolai, soprattutto nelle comunità straniere, ha spinto numerosi governatori a firmare ordinanze che prevedano il trasferimento obbligatorio negli «alberghi sanitari» e in altre strutture qualora i cittadini vivano in condizioni di affollamento e dunque non sia possibile garantire l’isolamento se esistono casi positivi oppure a rischio contagio. Sono stati potenziati anche i controlli alle frontiere terrestri per chi proviene da Stati europei dove alto è il numero dei contagi. L’ingresso per motivi di lavoro consente infatti la possibilità di rimanere per cinque giorni senza obbligo di quarantena, ma gli stranieri devono registrarsi e comunicare la presenza alle Asl.