I furti di animali domestici sono, purtroppo, frequenti in particolare quelli di razze pure di cani o gatti.
Se, quindi, si subisce il furto di un animale domestico e si è convinti che lo stesso non si è allontanato volontariamente, il primo passo da fare è recarsi presso le autorità competenti per sporgere denuncia, senza dimenticare di segnalare l’occorso anche al veterinario.
Devono essere forniti tutti i dati necessari richiesti dall’autorità.
In generale, viene richiesto il numero di microchip dell’animale domestico, il nome, i dati dei proprietari e anche una descrizione dell’animale al momento del furto o la descrizione della persona che lo ha rubato, nel caso in cui fosse stato visto.
Ecco perché è importante, oltre che obbligatorio, il microchip.
Ma cosa rischia chi sottrae ad altri il proprio animale?
Si evidenzia che nel nostro ordinamento gli animali sono assimilati alle cose e che, pertanto, in caso di sottrazione del proprio animale domestico, la norma di riferimento è quella di cui all’articolo 624 del codice penale, che punisce in generale il furto.
Quindi, in caso di furto di un animale d’affezione si rischia di essere puniti dal Codice penale (art. 624 cod. pen.) con la reclusione da sei mesi a tre anni e con una multa da 154 a 516 euro (art. 624 cod. pen.
Senza dubbio, per ritrovare il proprio animale, reagire rapidamente è molto importante. Le prime ore e i primi giorni sono essenziali per capire dove si trova l’animale.
Utilizzare strumenti come i social network è sempre una buona idea oltre a quella di offrire una lauta ricompensa a chi lo ritrova”.
Avv. Giuseppina Gilda Ferrantello