I 18 marittimi, tra mazaresi ed extracomunitari che sono stati sequestrati martedì sera insieme ai pescherecci Antartide e Medinea e trasferiti nel porto libico, non rispondono più alle chiamate degli armatori e dei familiari. Anche la Farnesina tace, almeno fino ad ieri. Il Presidente del Distretto della Pesca, Nino Carlino, è in costante contatto con le autorità diplomatiche italiane. “L’intervento libico – afferma Carlino – sarebbe dovuto alla violazione, da parte dei pescherecci italiani, dell’autoproclamata Zona di Protezione Pesca, un’area di mare al di là del mare territoriale, che le autorità libiche hanno unilateralmente dichiarato come esclusiva. Secondo fonti diplomatiche, “due delle imbarcazioni intercettate sarebbero state fermate e abbordate dalle autorità libiche, apparentemente con l’esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco che non avrebbero colpito gli equipaggi italiani. L’equipaggio dei due pescherecci non si troverebbe in stato di detenzione in strutture sulla terraferma ma sarebbe all’interno dei natanti.” Non mancano le polemiche. “Ancora una volta pescherecci della nostra flotta sono costretti a interrompere il loro lavoro a causa di sequestri immotivati” . Lo afferma Nicola Cristaldi ex sindaco di Mazara del Vallo e leader del movimento “I Futuristi” commentando il sequestro da parte dell’autorità libiche di due pescherecci l’Antartide e il Medinea, avvenuto a circa 35 miglia a Nord di Bengasi. Altri due pescherecci, che navigano nelle vicinanze, sono riusciti a sfuggire alla cattura. “Tutta questa vicenda appare un’incredibile contraddizione – prosegue – se si tiene conto dell’alto numero di migranti che provengono dai paesi rivieraschi a non c’è dubbio che la politica italiana non consideri adeguatamente il dramma dei nostri pescatori che non vengono protetti come sarebbe giusto che fosse. I siciliani vivono con la cultura dell’accoglienza ma altri adottano quella della mitragliatrice”. Né manca quella con il ministro Di Maio che ha fatto visita a Tripoli a Fayez al – Sarray. La coordinatrice provinciale di “Italia Viva”, la mazarese Francesca Incandela, scrive in una nota che “Di Maio dovrebbe spiegare in quanto ministro degli Esteri quale fallimento è stata la sua visita in Libia se come risultato ci troviamo di fronte al sequestro di due pescherecci mazaresi. Italia Viva, coordinamento provinciale di Trapani, esprime la massima solidarietà ai pescatori di Mazara del Vallo che, ancora una volta, soffrono e pagano sulla propria pelle i mancati risultati di una politica che si serve della propaganda ma non di azioni concrete”.
Fonte: Giornale di Sicilia – Salvatore Giacalone