Un solo tampone negativo dopo dieci giorni di isolamento basterà a dichiarare guariti i positivi al Covid-19.
Il Comitato tecnico-scientifico accoglie la richiesta del ministro della Salute Roberto Speranza e riduce il tempo della quarantena e dell’isolamento fiduciario a patto che venga effettuato il tampone molecolare e — nel caso dei contatti stretti con chi ha contratto il coronavirus — il test rapido.
Un modo per alleggerire il sistema di diagnosi ormai in tilt con attese di ore di chi si mette in fila per sottoporsi al controllo, che sarà applicato anche alle scuole, dove moltissime classi si sono fermate proprio perché alunni e professori sono in clausura.
Per questo si è deciso che la possibilità di effettuare i test sarà estesa anche ai medici di base e ai pediatri.
Il parere sulla stretta alla movida arriverà oggi, ma sembra scontato che gli esperti approvino la linea del governo, in particolare per quanto riguarda gli assembramenti in strade e piazze. Anche se rimangono perplessità sui divieti da applicare nelle case private.
Per questo il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia ha convocato per oggi la cabina di regia con i governatori e il rappresentante dei sindaci Antonio Decaro.
E con loro si discuterà del nuovo divieto per gli sport da contatto. Calcetto, basket e le attività sportive svolte dai più piccoli nelle scuole dovranno fermarsi se non sono «individuali».
Le regole per chi è positivo
Attualmente la quarantena e l’isolamento durano 14 giorni e per uscire sono necessari due o tre tamponi. La circolare del ministero della Salute che sarà firmata questa mattina cambia criteri e procedure.
In caso di positività asintomatica, la quarantena durerà dieci giorni e — se il tampone molecolare sarà negativo — si potrà tornare alla vita normale.
In caso di positività sintomatica la quarantena durerà dieci giorni e se negli ultimi tre giorni non ci sono sintomi basterà un tampone molecolare negativo per uscire.
In caso di positività asintomatica con il tampone molecolare che non si negativizza, dopo 21 giorni si potrà tornare comunque alla vita normale. Gli scienziati sono infatti concordi nel ritenere che in questo caso non si è più contagiosi.
L’isolamento e le scuole
Chi è entrato tra i «contatti stretti» di un positivo attualmente deve stare in quarantena per 14 giorni. Da oggi le regole cambiano e basterà avere un tampone molecolare o un test rapido negativo per uscire dopo 10 giorni. Una regola che certamente serve a snellire le procedure per le scuole e per gli uffici.
Il test rapido fornisce infatti il responso dopo ore tanto che finora è stato utilizzato a fini di screening e certamente velocizza le procedure per chi deve tornare in classe o al lavoro.
Entro breve questo tipo di controllo potrà essere effettuato dai medici in ambulatorio e non soltanto nelle strutture sanitarie, tanto che il Cts ha raccomandato al governo di provvedere alla distribuzione delle scorte.
E la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha chiesto che possa essere effettuato anche all’interno degli istituti scolastici. Per questo il commissario Domenico Arcuri potrebbe intensificare la consegna proprio per far ripartire le classi che attualmente svolgono didattica a distanza.
I divieti
Il via libera ai «divieti di sosta» per i cittadini di fronte ai locali pubblici, ma anche nelle strade e nelle piazze a partire dalle 21, appare scontato. Lo conferma il coordinatore del Cts Agostino Miozzo quando dice che «bisogna rispettare le regole, evitare gli assembramenti e prestare particolare attenzione alla dinamica familiare, visto che la maggior parte dei contagi avvengono lì». E dunque si potrà stare all’aperto soltanto se seduti ai tavoli.
Nel Dpcm che potrebbe essere firmato già stasera sarà prevista anche la chiusura di bar e ristoranti alle 24 e il divieto di vendere alcolici da asporto dopo le 22.
Lo stop alle feste
La linea di Speranza è tracciata: saranno vietate le feste sia nei locali pubblici sia nelle abitazioni. Una misura che lascia perplessi numerosi osservatori perché incide direttamente nella vita privata dei cittadini. Per questo se ne parlerà nuovamente oggi con i governatori e con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte per stabilire se confermare questa linea oppure, per gli eventi nelle case, fermarsi a una raccomandazione.
Certamente non si potranno avere più di trenta invitati ai banchetti dopo matrimoni, battesimi, cresime. Le regole sono le stesse applicate nei ristoranti: mascherina quando non si è al tavolo, distanziamento se non si è congiunti, al buffet serviti soltanto dal personale di sala.
Fermi calcetto e basket
Saranno nuovamente vietati gli sport da contatto e dunque calcetto, basket, ma anche tutte le attività amatoriali svolte dai ragazzi. I componenti del Comitato tecnico-scientifico avevano già chiesto al governo di intervenire per limitare gli sport da contatto a livello amatoriale. Il governo sembrerebbe orientato ora a seguire il suggerimento perché gli scienziati ritengono che queste attività aumentino i contagi visto che il coronavirus si diffonde tramite particelle di saliva che vengono espulse con il respiro, la cui diffusione aumenta quando si compie attività fisica (così come quando si urla o si canta). Al momento, questa misura non riguarderà il livello professionistico.
Incentivi allo smart working
La proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021 mantiene immutate le norme attualmente in vigore, ma il governo potrebbe chiedere alle aziende di aumentare al 70% la percentuale di smart working rispetto a quella attuale — 50% — per limitare i contatti tra le persone negli uffici. In ufficio, in base al nuovo decreto, è comunque obbligatorio indossare la mascherina, sia pur seguendo le linee guida per le varie tipologie di attività. Si può stare con naso e bocca scoperti soltanto se si sta in stanza da soli.
Fonte: corriere.it – Fiorenza Sarzanini