Che la Sicilia sia a rischio esodo è fuor di dubbio. Quest’anno però la pandemia di coronavirus rende tutto più difficile e, soprattutto, più rischioso. E le conseguenze, a gennaio, potrebbero essere devastanti, visto che difficilmente il sistema sanitario reggerebbe una terza ondata di Covid-19, specie se sarà forte come le prime due.
La Regione dunque corre ai ripari. C’è un’ordinanza sul tavolo del presidente Nello Musumeci che prevede l’obbligo di sottoporsi al tampone tutti coloro che arrivano non solo in aereo ma anche in treno, nave o via terra.
E’ previsto, infatti, migliaia di persone nell’Isola, tra chi torna per le feste coi parenti e magari qualche turista. Fino al 20 dicembre sarà, suppergiù, un liberi tutti, poi entrerà in campo il divieto (ma con postille) previsto dal Dpcm del Governo, stop alla mobilità tra le Regioni fino al 6 gennaio. Ma, oltre ai tamponi, quali saranno i controlli per farle rispettare le regole?
Il ministero dell’Interno nella circolare inviata a tutte le prefetture a seguito delle disposizioni contenute nel Dpcm del 3 dicembre scorso ha cercato di mettere in chiaro le cose: “Si raccomanda di voler pianificare, nell’ambito dei lavori del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, mirati servizi di controllo del territorio, specie in prossimità delle festività natalizie, dedicando particolare attenzione alle aree di maggiore affollamento, in cui si possono verificare fenomeni di inosservanza, anche involontaria, delle misure di distanziamento interpersonale – si legge – Andranno opportunamente sensibilizzati tutti gli attori della sicurezza urbana coinvolti nel dispositivo di controllo – sottolinea il Viminale – tenuto conto della necessità di rafforzare le risorse in campo in ragione della maggiore gravosità dell’impegno”.
Il ministero dell’Interno ha chiesto alle prefetture, inoltre, di prestare attenzione soprattutto alle giornate che precedono il divieto di spostamento tra Regioni del 21 dicembre. “Analoga attenzione andrà rivolta ai controlli da effettuarsi sulle principali arterie di traffico e sui vari nodi delle reti di trasporto – conclude il Viminale – in considerazione, soprattutto, degli spostamenti conseguenti alle particolari restrizioni previste dal comma 4 dell’art.1 del nuovo Dpcm”.
Quello che si conclude oggi, intanto, è il primo week-end dall’entrata in vigore del nuovo Dpcm, e la Sicilia è zona gialla, quindi il grado di allerta “minore” tra tutti. Ma è anche il primo, vero, banco di prova, ovvero il Ponte dell’Immacolata. Nell’Isola sembra già esserci stato il primo mini esodo: venerdì sono arrivate all’aeroporto di Palermo oltre 4000 persone, contro le 1500/2000 di novembre e dei primi giorni di dicembre. Primo, chiaro segno che l’arrivo in massa ci sarà, eccome.
Fonte: Gds.it – Luigi Ansaloni