“Il fatto che i pescatori siano ancora lì fa di questo caso un caso a metà strada tra il fermo e il rapimento. Stiamo lavorando con un’autorità, quella dell’Est della Libia, che non è riconosciuta. Lo stiamo facendo tramite l’intelligence, il corpo diplomatico e siamo in contatto con i Paesi che hanno influenza su quell’area. Io mi sincero ogni giorno di questo caso, so cosa mangiano e come stanno. Spero di portarli a casa il prima possibile”. Lo assicura a ‘Porta a Porta’ il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
(Fonte: Adnkronos)