Anche se con grande ritardo i pescatori sono stati finalmente liberati e potranno trascorrere le festività natalizie con le famiglie.
Come Ugl non abbiamo mai mollato con iniziative di sostegno delle famiglie e con azioni tese a tenere accesi i riflettori sulla vicenda che ha tenuto con la forza in ostaggio per 108 giorni i pescatori e sequestrati i due pescherecci Antartide e Medinea.
La vicenda del sequestro incrementa la statistica della cosiddetta “guerra del pesce” che dagli anni sessanta dello scorso secolo interessa il Canale di Sicilia.
Sequestro che è entrato a pieno titolo nell’intrigo politico internazionale che vede la Libia nel caos con due fazioni in guerra.
La vicenda si è chiusa finalmente positivamente dopo oltre tre mesi e mezzo, adesso sarebbe un errore spegnere i riflettori, occorre, invece, avviare il dialogo per la definizione delle modalità di accesso alle acque pescose che la Libia considera territoriali.
È il momento per aprire un confronto tra tutti i Paesi che si affacciano nel Bacino del Mediterraneo sotto l’egida dell’Unione Europea per definire una comune politica della pesca che guardi a regole uniche di accesso, conservazione e ripopolamento.
Sequestri e Ritardi nelle trattative di liberazione degli italiani ostaggio auspichiamo non accadano mai più.
Comunicato stampa