“A casa i bambini si annoiano!”. Quante volte pensiamo o abbiamo sentito dire questa frase, soprattutto in questi giorni di isolamento per i divieti legati al Coronavirus?
Siamo generalmente portati a considerare la noia come un’emozione negativa, una sensazione da cui rifuggire e da cui tenere lontani soprattutto i più piccoli. Eravamo abituati a vivere giornate frenetiche, scandite da ritmi elevatissimi fin dai primi anni di vita: scuola, pre/post scuola, palestre, piscine, corsi di inglese e di musica, uscite e, negli intermezzi, tablet, smartphone e pc per tenere i bambini “impegnati”. Adesso che i bambini sono costretti a stare a casa, però, anche le loro abitudini hanno subito una brusca variazione e spesso i genitori non sanno come gestirli.
In realtà la noia fa parte del percorso di sviluppo psicofisico del bambino e deve essere considerata un suo diritto: gli permette di fare introspezione, di vivere il silenzio e l’inattività, pensare e riflettere e di conseguenza agire con l’aiuto della fantasia e dell’immaginazione per creare qualcosa in grado di superarla. E’ una condizione che permette di far emergere aspetti di un talento celato, di predisposizioni e preferenze personali e soggettive, stimolando la sua creatività e favorendo la sua crescita.
Lasciamo che i bambini si annoino, che cerchino di trovare la magia e la stimolazione di cui il loro cervello ha bisogno; noi adulti, se li vedessimo in difficoltà, potremmo aiutarli incoraggiandoli a giocare con oggetti senza batteria (non proponendo la tv o dispositivi multimediali), anche di uso domestico comune (giornali, cannucce, scatole) facendo attenzione alle loro preferenze per potenziare la loro immaginazione, ascoltando i loro racconti, premiando la loro autonomia o ancora stilando un piano settimanale del tempo che possono trascorrere con i dispositivi multimediali a casa.
“Regaliamo ai bambini un po’ di noia, un tempo vuoto senza impegni, senza richieste, senza scadenze, senza di noi: Non sapranno cosa fare. E lì scopriranno se stessi”:
Dott.ssa Alessia Zappavigna –Psicologa