Perplessi, allibiti, frastornati, confusi, atterriti, depressi ecc..Questi gli aggettivi che ci connotano in questo momento catastrofico.
Se mi fosse richiesto di sceglierne uno più appropriato degli altri, che definisca meglio la nostra esistenza di questi mesi, sceglierei “confusi”. Siamo immersi nella confusione più totale fino ad esserne sommersi. Niente ha senso nel mitico caos pirandelliano. Ne sentiamo la precarietà e la frustrazione, le certezze si offuscano mentre vaghiamo alla ricerca di quell’identità perduta.
Chi, quando, perché, come.. sono termini ormai insignificanti. Le relazioni annullate, il lavoro in frantumi, la famiglia divisa, la società dissestata, l’essenza annientata. In questo caos dilagante siamo tutti accomunati da un destino di vita sospesa, tutti tesi ad inserire il punto interrogativo in ogni nostro pensiero, estromessi dalla nostra capacità decisionale.
E così ci ritroviamo confusamente a recitare un copione perduto come se l’abbiamo ritrovato fra le cartacce ed esultanti lo sventoliamo. Il cantante, l’attore, il professore, i giovani, i commercianti tutti pupi nelle mani del virus. Tutti muti a recitare un ruolo che non ci appartiene quasi come i Sei personaggi in cerca d’autore. Tutti tristemente defraudati delle sensazioni, dei sentimenti e delle emozioni che ci rendono unici. L’apatia si è impossessata di noi fino ad un’allucinante disinteresse anche per i dati dell’epidemia o per le notizie sui vaccini. Avvolti da un offuscato torpore in questo mare di caos ci crogiuoliamo nel nostro divano con i muscoli piacevolmente aggrovigliati. Perfino la paura è stata elaborata. Ci siamo tutti vaccinati non contro il virus ma contro la vitalità e non protestiamo più simili a pinguini cocciutamente immobili sulla riva.
In attesa di cosa? Del vaccino. Ma quando? Fra due mesi, forse tre o anche sei? E la variante? Ma quale? Quella africana o inglese o quella brasiliana?? E ci sarà la dose per il richiamo? E’ tale la confusione creatasi che la nostra mente rifugge nauseata da ogni argomentazione. Sapevamo tutto del virus e dei vaccini fino ad alcuni mesi fa ora confesso che alla vista di uno scienziato mi subentra un grande senso di sfiducia. Prendiamo tutto con le pinze osservando da un’ incomprensibile prospettiva straniata. Quando mai abbiamo osservato il mondo stando seduti davanti ad una TV o un PC!!!??
Tutti i libri del mondo, i film e le partite e la musica anch’essi sembrano aver perso il loro sapore in questa visione muta e rallentata. Perfino la politica ci sembra incomprensibile.
E come se non eravamo abbastanza impantanati ci ha pensato il signor Renzi a suscitarci un po’ di brividi mandando all’aria un governo. Così all’improvviso la nostra triste monotonia è stata attraversata da momenti febbrili di percorsi esplorativi e di tavole rotonde nel bel mezzo di una tremenda crisi sanitaria ed economica. Le zone variopinte di rosso e arancione di colpo si sono accompagnate al caos politico che ci teneva incollati alla TV da mattina a sera. Altro che fiction, questa era in diretta!! Ma anche questo teatrino fatto di continui insulti e minacce alla fine ci ha stancati e per fortuna che è arrivato l’eroe, il superman di nome Draghi che trasforma in oro tutto ciò che tocca! Con lui ci sembrerà di vivere in Svezia altro che Italia!!!
Debellato il Coronavirus che ci opprime da un anno saremo tutti cambiati! Alcuni in meglio, altri in peggio. Quel flusso continuo che scorre nell’anima si è bloccato di colpo e la vita ha continuato senza di noi. Siamo rimasti indietro, non abbiamo tenuto il passo. Chi sarà caduto si dovrà rialzare, chi si è perduto dovrà ritrovare la via, chi si è isolato dovrà trovare la forza di un abbraccio, chi avrà saputo correre determinato si troverà impacciato ma dopo un po’ riprenderà il passo della routine, di una routine emozionante, che toglie il respiro, che non sarà granchè ma è la vita.
Rosanna Catalano