Dichiarazione dell’Onorevole Alfonso Bonafede ex Ministro della Giustizia.
Alcuni giornalisti mi stanno contattando perché girano voci secondo cui sarei interessato a ruoli di Viceministro o sottosegretario.
Chiarisco, con grande serenità e trasparenza, che non ho alcuna volontà di ricoprire tali ruoli: torno a fare il parlamentare “semplice” con orgoglio.
Essere portavoce dei cittadini in Parlamento è un privilegio, non un ripiego.
Adesso voglio continuare a servire il mio paese con determinazione e passione in nome di quegli stessi valori che hanno ispirato la mia attività di Ministro della Giustizia.
Nell’attuale quadro storico-politico, con questo esecutivo, la mia azione può proseguire soltanto tra gli scranni della Camera dei Deputati, insieme a tutti i parlamentari del M5S.
Il momento è difficile, non ci sono dubbi.
Ma è importante essere compatti perché l’unica vera sconfitta del Movimento verrà nel giorno in cui ci saranno scissioni. Sono convinto ci sia ancora margine per rimanere uniti.
Io voterò la fiducia perché, nonostante tutte le legittime e giuste perplessità su questo governo e sulla gestione interna del percorso che ci ha portati a questo punto, sono convinto che il MoVimento adesso debba rimanere unito se vuole mantenere la forza per presidiare le nostre riforme e i nostri valori.
Non si tratta di una fiducia in bianco. Questa premessa deve essere chiara se vogliamo recuperare un “peso” politico che (a parte l’istituzione del Ministero della transizione ecologica) si è eccessivamente ridimensionato.
Sarò in Parlamento, dove il M5S può far valere il suo ruolo in maniera incisiva.
Piuttosto che disperdere energie nei rivoli delle divisioni, nelle prossime settimane dobbiamo guardare avanti, a testa alta, e pensare a rifondare seriamente il MoVimento 5 stelle.
Gli stati generali, per tante ragioni, rappresentano soltanto un punto di partenza.
In questi giorni ricevo numerosi messaggi di affetto e stima da parte di tanti cittadini che mi dicono di essere tornati a credere nella giustizia, persone che si sono identificate nelle leggi che abbiamo approvato in questi anni.
La rassegnazione, le divisioni o l’Aventino sono forme diverse di una resa che non possiamo permetterci.
Semmai, ci vuole il coraggio di guardarci tutti negli occhi, ammettere gli errori fatti e ripartire in un M5S finalmente rinnovato, un MoVimento 2.0.
Fonte: Profilo facebook Alfonso Bonafede