Il sogno
Il sogno che coltivammo
fu un fiore soave e sorridente,
caldo e palpitante.
Con tenacia e con fermezza
attendemmo che nascesse
e che il germoglio fervido crescesse,
smagliante in ogni stagione.
Per un anno lo difendemmo
da ogni strappo o recisione,
da bufere e da tempeste.
Ma nessun tempo lo vide
sbocciare. Avvizzito indugiò,
pallido e molle su se stesso si chinò.
Con solerzia e alacremente
in ginocchio ci piegammo ad accarezzarlo,
con le lacrime ad innaffiarlo.
Rei di fioca fantasia e del forte desiderio
di consumare e possedere,
ci attaccammo ora a quell’umile fiore
come un bambino alla mano della madre
suole aggrapparsi.
Stretti tutti insieme lo custodimmo
nell’attesa di vederlo presto rifiorire
vivido e resistente,
colorato e luminoso.
Sognatori e speranzosi
sull’amore puntammo del pianeta intero
ricusando ogni rassegnazione.
Ci sveglieremo dal forte profumo pervasi
e finalmente, cogliendolo felici,
annuseremo quel sogno
e voleremo liberi,
come gabbiani stridenti,
nel cielo azzurro della vita
Rosanna Catalano