Ancora una volta la nostra composita amministrazione comunale ci sorprende, dice e non fa, si appropria di meriti che non le appartengono, esercita il patto di fiducia verso i suoi concittadini smentendo di lì a poco quanto prima aveva asserito. Quale burla degna di un canovaccio della commedia dell’arte, grazie alla magistrale interpretazione dei suoi attori principali. Ma il vero dramma è che non c’è in atto una recita teatrale, ma un’azione politica che dovrebbe essere ben lungi dalla speculazione linguistica per accaparrarsi plausi o perché no consensi.
La storia della pediatria dell’ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo e dell’ospedale di Castelvetrano è da alcuni giorni alla ribalta della cronaca locale, mediante interviste, dibattiti, comunicati che non tralasciano di esprimere lo sdegno per la gaffe voluta o no (non ci è dato saperlo) dei nostri principali amministratori che parlano smentendosi l’un l’altro su fatti poco prima annunciati. Il presidente del consiglio comunale di Mazara del Vallo con un post allarma l’intera città denunciando il furto della pediatria mazarese. Dopo qualche minuto la reazione è veramente forte a seguito della nota dell’ASP che parla di un progetto già condiviso, sollecitando la riattivazione del Punto Nascita e dell’U.O. di Pediatria presso l’ospedale di Mazara del Vallo e disponendo con la massima urgenza, entro e non oltre 48 ore, il trasferimento degli arredi Ospedalieri e delle apparecchiature elettromedicali indispensabili alla immediata ripresa delle attività di Pediatria e Neonatologia. Una strategia da tavolo da gioco quella dei nostri amministratori, senza tuttavia un poker d’assi.
La Forza dei fatti a distanza di qualche giorno fa le sue considerazioni senza volere raccontare per l’ennesima volta la querelle tra i due nosocomi, soffermandosi invece sull’importanza della parola ‘servizio’. Si tratta di una parola nobile che rivela il senso della prestazione generosa, della risposta ad un effettivo bisogno, una parola etica di grande dignità molto utilizzata nella cultura cristiana e purtroppo poco apprezzata o abusata nell’uso comune. Abbiamo dimenticato che anche la Politica è al servizio del cittadino, della comunità più ampia, la politica è azione empatica finalizzata al bene collettivo. E il nostro ospedale merita qualcosa di più, il rispetto dei suoi spazi, dei suoi operatori, e dei degenti, in questo caso delle partorienti che non possono vivere la gioia dell’evento genitoriale con l’angoscia per una mancata assistenza. L’ospedale Abele Ajello è un presidio di primo livello e la sua storia recente è ancora fervida nella mente dei cittadini mazaresi, di quanti come il sottoscritto abbiano creduto nella sua rinascita e si sono adoperati per raggiungere questo traguardo. Il presidente del nostro consiglio comunale ha voluto prestare un servizio in termini semantici scambiando ceci per fave, utilizzando le parole di una nota dell’ASP per asserire il contrario di tutto e allora mi viene proprio da dire che a volte: Parlare non è necessario!
Mazara, li 14 aprile 2021
La forza dei fatti