Da giorni sono tante le segnalazioni, telefonate e lamentele che giungono alla redazione di Vivi Mazara e girano sui social foto che si commentano da sole per gli assembramenti di gente in attesa, anche di ore, per ricevere la dose di vaccino presso il centro vaccinale in Via Livorno.
Sicuramente i sanitari lavorano a ritmi elevati e senza sosta ma la disorganizzazione è parecchia e nessuno interviene per migliorare la situazione. Per i cittadini la cosa più importante è vaccinarsi, l’obiettivo è fare presto con la vaccinazione di massa tuttavia non è ammissibile che le persone, soprattutto quelle in condizioni di fragilità e precarie di salute, debbano attendere per ore e si creano assembramenti, nonostante le persone si recano su appuntamento già fissato all’orario della prenotazione nel punto vaccinale per ricevere la somministrazione. E questo continuerà per parecchi giorni dato che continuano ad essere rinviati i richiami del vaccino e le persone che devono farlo vengono rinviate lo stesso giorno tutti insieme a via Livorno.
Sarebbe paradossale che chi sta facendo di tutto per mettersi al sicuro dal contagio alla fine contrasse il virus nei luoghi preposti alla salute.
Non meglio le cose vanno Al CUP presso i locali dell’ex Area Emergenza di via Livorno per la prenotazione delle visite specialistiche ed esami dove giornalmente c’è confusione e si verificano assembramenti continui. Anche al palazzo di vetro in via Castelvetrano, dove si trovano gli sportelli al pubblico del Distretto Sanitario 53, si registrano caos e criticità per chi deve effettuare operazioni amministrative (richieste presidi, esenzione ticket, scelta-cambio medico, ecc) e si ritrova in attesa nella calca. A causa degli esigui spazi i pazienti attendono fuori, dietro la porta d’ingresso, non rispettando il distanziamento sociale, e qualunque siano le condizioni climatiche.
Sarebbe opportuno da parte della direzione dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani e chi di competenza di rivedere il meccanismo delle prenotazioni, di pensare un vero e proprio piano organizzativo nella gestione del flusso degli utenti che accedono agli sportelli o si recano a vaccinarsi, con la predisposizione di un distributore di numeri e corsie, con l’ausilio di volontari formati per evitare le interminabili code e gli inevitabili conseguenti assembramenti. non c’è bisogno di ribadirlo che gli assembramenti sono da evitare ad ogni costo, in quanto espongono al rischio di contagio persone che magari da mesi conducono una vita di clausura per evitare pericolosi contatti anche con parenti stretti e amici.
La cosa assurda è che si invita la cittadinanza ad essere responsabile nella lotta contro il contagio e poi la si costringe a vivere disagi e rischi, e a ricevere disservizi.
Viene da chiedersi Quale tutela? Quale protezione e cura? Siamo sicuri di vivere in una società civile?
Rimangono chiuse le attività di ristorazione, musei, palestre, attività ricreative e culturali eppure l’ASP, ente che eroga servizi sanitari e vigila per la salvaguardia della salute pubblica, può permettersi di mancare di efficienza ed autorevolezza già da tempo e soprattutto in questo tempo difficile. Ed i cittadini calpestati nei loro diritti. Vergogna!
Coronetta Antonella