L’Italia riaprirà a partire dal 26 aprile. Lo farà in modo graduale e con un cronoprogramma scandito da date precise.
In sintesi:
Cosa cambia dal 26 aprile 2021
— Vengono ripristinate le zone gialle, tra le quali saranno consentiti gli spostamenti.
— C’è la grande novità del pass per gli spostamenti tra regioni di colore diverso: se non si hanno ragioni di lavoro, salute o necessità, servirà un certificato che attesti di essere stati vaccinati, di aver effettuato un tampone entro le 48 ore precedenti o di essere guariti dal Covid. Il pass darà anche accesso a eventi culturali e sportivi.
— Riaprono tutte le scuole nelle zone gialle e arancioni, fino alla fine dell’anno scolastico. Nelle zone rosse (in questo momento Puglia, Sardegna e Valle d’Aosta) potranno tornare in classe tutti fino alla terza media e dal 50 al 75% alle superiori (il punto della situazione con Gianna Fregonara, tra aule mancanti e il nodo trasporti).
— Bar e ristoranti riaprono nelle zone gialle sia a pranzo sia a cena e solo con tavoli all’aperto: 4 persone al massimo per tavolo, di più solo se conviventi. Restano asporto e delivery. Il coprifuoco è confermato dalle 22, e non da mezzanotte.
— Si potrà fare sport all’aperto: non solo quelli individuali, ma anche calcetto, basket e tennis.
— Anche musei, teatri, cinema e spettacoli all’aperto riaprono (con una capienza limitata).
Cosa cambia dal 1 maggio 2021
Dal 1° maggio saranno (con ogni probabilità) riaperti al pubblico i palazzetti dello sport — massimo 500 persone — e gli stadi — massimo mille spettatori.
Cosa cambia dal 15 maggio 2021
Dal 15 maggio riaprono le piscine all’aperto e gli stabilimenti balneari, con ombrelloni e lettini distanziati.
Cosa cambia dal 1 giugno 2021
Dal 1° giugno riaprono i i ristoranti con tavoli al chiuso (ma solo a pranzo e distanti due metri l’uno dall’altro) e le palestre.
Cosa cambia dal 1 luglio 2021
Dal 1° luglio tocca a fiere e congressi, stabilimenti termali e parchi tematici.
La data-chiave del 23 aprile
È però la data di venerdì 23 aprile, prima ancora del 26, quella da segnarsi sul calendario: è lì che si decideranno le zone gialle, in base al numero di contagiati e guariti ma anche di vaccinati, ai posti occupati in terapia intensiva e, naturalmente, all’Rt, l’indice di trasmissibilità del Covid-19.
Fonte: Corriere.it – Gianluca Mercuri