La Sicilia sarà confermata in zona arancione. Secondo il report settimanale dell’Iss, infatti l’Isola, ha un Rt maggiore di 1 e «una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2».
Esclusa dunque per la Sicilia la speranza di passare in zona gialla, area di minor rischio e in cui è possibile attivare le riaperture previste dall’ultimo decreto Draghi. Il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, firmerà in giornata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire dal 3 maggio. È in area rossa la regione Valle D’Aosta. Sono in area arancione le regioni Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna. Tutte le altre regioni e province autonome sono in area gialla.
Negli ultimi sette giorni in Italia «si conferma la lenta discesa dei nuovi casi e del numero di pazienti ricoverati, ma il quadro complessivo resta ancora ad un livello molto impegnativo», si legge nella bozza del report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss. Questa settimana si osserva ancora una diminuzione della incidenza settimanale, scesa a 146,3 per 100.000 abitanti contro 157,4 per 100.000 abitanti della settimana precedente.
«L’incidenza è in lenta diminuzione ma ancora molto elevata per consentire sull’intero territorio nazionale una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti – avvertono i tecnici -. Di conseguenza, è necessario continuare a ridurre il numero di casi anche attraverso le misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale».
«La ormai prevalente circolazione in Italia di una variante virale caratterizzata da una trasmissibilità notevolmente maggiore richiede di continuare a mantenere particolare cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia». Per questo «è fondamentale che la popolazione continui a rispettare tutte le misure raccomandate di protezione individuale e distanziamento in tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo per ridurre il rischio di contagio».
Fonte: Gds.it