La sentenza emessa in data 26 maggio dal tribunale di Sciacca non solo ha dichiarato l’illegittimità del licenziamento dei 3 lavoratori, Di Giovanni, Castelli e Impastato, ma ha soprattutto, avendo previsto la reintegrazione nel posto di lavoro dei ricorrenti, affermato l’assoluta estraneità degli stessi dai fatti contestati.
“Sono soddisfatta e Orgogliosa del risultato ottenuto. Davide ha combattuto contro Golia ed ha vinto! Orgogliosa di stare dalla parte degli oppressi e la sentenza sancisce che i miei assistiti non hanno commesso i fatti contestati, commenta l’avv. Vita Maria Ippolito, proprio alla luce delle ultime modifiche apportate sull’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori in ordine ai licenziamenti disciplinari”
Adesso emerge chiaramente che se non sono stati i 3 lavoratori illegittimamente licenziati a fare le modifiche sul gestionale comunale della tassa sui rifiuti, bisogna individuare chi è stato.
“Logico corollario è che vi siano state delle persone, allo stato ignote, che hanno posto in essere dei reati informatici al fine di ottenere il licenziamento di Di Giovanni, Impastato e Castelli, continua l’avv. Vita Maria Ippolito. Confidiamo che la magistratura possa porre in essere le opportune indagini al fine di fare chiarezza sulla vicenda che ha colpito ingiustamente, mortificandoli, i miei assistiti per condotte che non hanno commesso.”
“Siamo soddisfatti della sentenza e orgogliosi per aver dimostrato la nostra estraneità alle condotte infamanti che ci hanno contestato.” Così apre Vito Di Giovanni che continua “si tratta di una sentenza che ridà dignità a 3 famiglie che sono state mortificate. Ringrazio il nostro avvocato Ippolito, il presidente Cristaldi e quanti ci hanno sostenuto in questo ultimo anno veramente difficile sostenendo fin da subito la nostra correttezza”.
Comunicato stampa