Chiediamo al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, l’azzeramento dei vertici dell’Aran Sicilia e l’apertura di un confronto con le Organizzazioni sindacali rappresentative nel Pubblico Impiego regionale sul futuro dell’Agenzia negoziale in Sicilia.
La decisione responsabile dell’Ugl matura a seguito di quanto accaduto in tema di Progressione Economica Orizzontale (PEO) e nello specifico sul processo decisionale assunto dall’amministrazione regionale in aperto contrasto con l’accordo PEO siglato in sede ARAN Sicilia dalle Organizzazioni sindacali rappresentative nel Pubblico Impiego Regionale in data 27 dicembre 2019 che indicava precisi criteri per la progressione interna della categoria del Comparto dei dipendenti della Regione Siciliana, poi disatteso e sull’attività della Commissione Paritetica per la riclassificazione e riqualificazione del personale del Comparto della Regione Siciliana, costituitasi nel luglio 2019, che a quasi due anni dalla nascita non ha ancora posto in essere alcunchè.
Siamo profondamente preoccupati e chiediamo chiarezza sui fatti che hanno portato allo stop improvviso sul processo di storicizzazione della spesa del personale appartenente al cosiddetto “bacino ASU” della Regione siciliana a seguito di contestazione del MEF che ha lasciato basiti per la maniera in cui è arrivata.
Contestazioni incomprensibili per le quali chiediamo che il governo regionale faccia chiarezza sul livello di responsabilità amministrativa oltre che politica a Roma.
Nel condividere il percorso politico e amministrativo attuato sugli Asu dall’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone e dal dirigente generale Gaetano Sciacca, da Roma qualcuno deve assumersi la responsabilità di fornire risposte chiare sul perché della contestazione presentata dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato con nota prot. 149419 del 27/05/2021 all’articolo 36 della legge regionale n.9/2021 che detta indirizzi volti a favorire il superamento del precariato in Sicilia, prevedendo l’assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori, di cui all’articolo 1, comma 2, del d.lgs. 81/2000 (soggetti impegnati in progetti di lavori socialmente utili), nonché all’articolo 3, comma 1, del d.lgs. n.280/1997 (soggetti impegnati in lavori di pubblica utilità), già oggetto di controdeduzione del Dirigente generale del Dipartimento regionale del Lavoro con nota prot. n.22899 del 07/06/2021.
A dichiararlo Giuseppe Messina Segretario Ugl Sicilia.
Comunicato stampa