Nella società attuale, complice l’esposizione costante tramite social networks, le preoccupazioni sul nostro aspetto esteriore sono diventate quotidiane e talvolta difficilmente gestibili.
La cura di sè, della propria fisicità e della propria salute non devono essere considerate patologiche, ma può capitare che dietro un’esagerata attenzione all’aspetto estetico si celino insicurezze, insoddisfazione e disagio psicologico profondo e non trascurabile.
La dismorfofobia o disturbo di dismorfismo corporeo è un disturbo dello spettro ossessivo-compulsivo la cui caratteristica distintiva è il focus sull’apparenza estetica. È caratterizzato da pensieri intrusivi che provocano disagio, connessi a uno o più difetti fisici – minimi oppure non osservabili dagli occhi altrui.
interessa in misura leggermente maggiore le donne e si manifesta particolarmente in due fasce d’età: l’adolescenza, periodo in cui le trasformazioni del corpo sono repentine e spesso difficili da metabolizzare, e verso i 45/50 anni, quando i primi segni dell’invecchiamento si scontrano con gli ideali di una società che ci vorrebbe sempre giovani, attraenti e tonici.
Chi soffre di dismorfofobia può passare ore e ore a pensare ossessivamente ai propri difetti -reali o presunti-, non riuscendo ad arrestare i pensieri negativi sul suo aspetto e anche cercando spesso continue rassicurazioni da familiari o persone vicine, non si convincono di avere un aspetto normale. Oltre alle forti emozioni negative che nascono da queste ossessioni, queste persone possono anche avere difficoltà a uscire di casa per andare a scuola o al lavoro per via di questi pensieri sul loro aspetto.
Spesso tutto ciò conduce a frequenti ricorsi alla chirurgia estetica, vista come risoluzione del difetto e quindi cessazione della sofferenza; purtroppo però le preoccupazioni sono indipendenti dall’effettivo aspetto fisico e tali soluzioni non portano mai a dei miglioramenti.
I sintomi più frequenti sono
- Mascherare parti del corpo (con trucco, cappelli, assumendo posizioni insolite, ecc.)
- Evitare la luce diretta
- Eccessivi controlli allo specchio
- Evitare gli specchi
- Stuzzicarsi/rimuovere la pelle
- Eccessivo esercizio fisico
- Eccessiva cura del corpo
- Molti cambi d’abito
- Ricorso o tentativi di ricorso alla chirurgia plastica.
Rivolgersi ad un professionista e Intervenire precocemente è importante non soltanto per migliorare benessere e qualità di vita di chi soffre di disturbo di dismorfismo corporeo, ma anche per prevenire il ricorso a trattamenti estetici medici e/o chirurgici non realmente necessari e, comunque, nella maggior parte dei casi destinati a lasciare insoddisfatti del risultato.
Dott.ssa Alessia Zappavigna -Psicologa