“Sarà capitato a molti utenti di ritrovarsi a dover corrispondere delle somme per servizi telefonici e internet non richiesti.
Può, infatti, capitare che mentre si navighi o giochi sul cellulare, si sfiori accidentalmente un banner pubblicitario. Oppure, di punto in bianco, si inizi a ricevere sms dai contenuti più fantasiosi. E così, senza neanche accorgersene, ci si ritrova abbonati a servizi a pagamento più disparati.
Ma difendersi è possibile: vi spiego come.
Con il nome di abbonamento automatico illegittimo si intendono quei servizi digitali in abbonamento settimanale o mensile che anche se non richiesti, ordinati o approvati, vengono attivati in “automatico” alla ricezione o meno di un SMS che mette al corrente l’avvenuta attivazione.
Il più delle volte purtroppo si scopre l’inganno troppo tardi, cioè solo nel momento in cui si verifica una diminuzione del credito della propria SIM, dovuta proprio al pagamento del servizio digitale non richiesto.
Nel caso foste incappati in uno di questi servizi digitali non richiesti non preoccupatevi: la responsabilità per la loro attivazione è sempre dell’operatore telefonico.
Durante la navigazione su smartphone è bene fare attenzione. E
1. Evitare di cliccare sui banner pubblicitari e non sfiorarli neppure per sbaglio per non attivare il relativo abbonamento.
2. Tenere sempre monitorato il proprio credito e, se ci si accorge di qualche addebito sospetto, contattare il proprio operatore. Chiamare immediatamente il call center e richiedere la disattivazione immediata del servizio.
3. A questa telefonata, fare seguire un reclamo scritto, indirizzato alla compagnia telefonica, ribadendo la volontà di disattivare il servizio non richiesto e chiedendo la restituzione di quanto indebitamente sottratto.
Se l’operatore non risponde entro 40 giorni o se risponde negativamente, ci si può rivolgere ad un legale per avviare una procedura di conciliazione al comitato regionale per le comunicazioni della propria Regione (Co.re.com.) ed in seguito, in caso non si resti soddisfatti, si può adire il Giudice di Pace competente territorialmente per ottenere gli indennizzi previsti dalla legge, oltre al rimborso dei costi illegittimi.”
Avv. Giuseppina Gilda Ferrantello – Diritto dei Consumatori