La Sicilia ieri ha superato la soglia minima delle ospedalizzazioni. La zona gialla è solo questione di giorni: la prossima settimana, seguita – forse tra 15 giorni – dalla Sardegna.
Le due grandi isole potrebbero abbandonare l’area bianca, gravate dall’aumento delle percentuali sui ricoveri ospedalieri, che determinano il passaggio di fascia e anche in altre regioni come la Calabria e la Toscana i numeri salgono leggermente.
Ad aumentare i rischi in tutto il Paese è anche il moltiplicarsi di feste abusive e rave party in diverse zone turistiche. E i controlli dei Nas scattati in villaggi turistici, campeggi, agriturismo hanno portato a 17 chiusure e 301 violazioni contestate, nella maggior parte dei casi per la mancata attuazione delle misure anti-Covid.
A temere più di tutti è la Sicilia, dove le soglie di occupazione di posti letto in terapia intensiva sono al 9% e i reparti ordinari al 15% (incidenza contagi a 140) a fronte di un limite massimo fissato per decreto, per restare zona bianca, al 10% per la rianimazione e al 15% per l’area medica, nel caso in cui l’incidenza settimanale superi 50 casi ogni 100mila abitanti.
E adesso potrebbero non bastare, o risultare tardivi, gli stessi provvedimenti adottati dalla Regione, che registra il +34% di positivi al Covid in sette giorni e non brilla per numero di vaccinati (53% di immunizzati rispetto al totale della sua popolazione).
Dopo l’ordinanza del governatore Nello Musumeci – che oltre al ritorno alle mascherine all’aperto nei luoghi affollati ha introdotto l’obbligo del Green pass per l’accesso ai pubblici uffici – i vari Comuni la stessa Palermo si stanno adeguando al provvedimento. Ma la regione potrebbe finire lo stesso in giallo da lunedì 23 agosto, dopo i risultati del monitoraggio di venerdì prossimo.
Fonte: Gds.it