Chiariamo subito che l’affidamento degli animali domestici non può essere posto sullo stesso piano dell’affidamento dei figli e seguire le stesse regole e che, quindi, solo l’accordo dei coniugi può definire la sorte del cane o del gatto. Pertanto, i coniugi possono inserire nell’accordo di separazione anche le condizioni che disciplinano l’affidamento degli animali domestici.
Il Tribunale in tal caso, provvedera’ ad omologare il verbale di separazione consensuale fra i coniugi nel quale si stabilisce a quale dei coniugi debba essere affidato l’animale domestico, il diritto di visita dell’altro, nonché il contributo per il mantenimento dell’animale.
Ma cosa succede in caso di separazione giudiziale?
Va precisato che se manca l’intesa tra i coniugi non spetta al giudice definire con chi vadano a stare gli animali domestici e l’ammontare del loro mantenimento.
In tal caso, infatti, il Tribunale non è tenuto ad occuparsi dell’assegnazione degli animali domestici, a meno che non ci siano minori particolarmente legati all’animale.
In questo caso, infatti, il Giudice dovrà salvaguardare l’interesse del minore e, pertanto, potrà adottare un provvedimento che disciplini anche la sorte dell’animale da compagnia.
Al di fuori di questi casi il Giudice può decidere di non occuparsi della questione salvo casi particolari (es. la particolare affezione di uno dei coniugi all’animale domestico e ciò a prescindere dall’intestazione dell’animale all’uno o all’altro coniuge)”.
Avv. Giuseppina Gilda Ferrantello