I bonus edilizi saranno al centro anche della prossima manovra nazionale. E una novità molto attesa e su cui i partiti avevano avviato un forte pressing riguarda la proroga dello sconto in fattura e la cessione del credito per tutti i bonus (anche negli interventi che non rientrano nel super-sconto del 110%) e per tutta la durata del loro rifinanziamento.
Il rinnovo arriva a sorpresa visto che le intenzioni in un primo momento sembravano indirizzare verso lo stop. Le obiezioni sono arrivate all’interno della maggioranza e soprattutto dal Movimento 5 Stelle su pressione di costruttori e proprietari. Così dal Mef si è decisa la retromarcia con cui si prepara un nuovo testo che fa sopravvivere le due opzioni alternative alla detrazione irpef per i lavori almeno per il prossimo triennio (2022-24).
“La conferma del meccanismo della cessione del credito e dello sconto in fattura per tutti gli incentivi per interventi edilizi, se confermata, costituirebbe un apprezzabile ripensamento del Governo su una scelta inopportuna, quella di eliminare due strumenti creati proprio per agevolare l’utilizzo delle detrazioni, specie da parte delle famiglie a basso reddito”, afferma il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.
“Ora ci aspettiamo altrettanto buon senso nella rimeditazione di un’altra decisione a nostro avviso errata, quella della proroga di soli sei mesi – e condizionata a un incomprensibile riferimento all’Isee – del superbonus per le case unifamiliari e le unità immobiliari funzionalmente indipendenti”.
Col nuovo testo si vuole prorogare il sistema introdotto per il biennio 2020-21 dal decreto Rilancio dell’anno scorso (articolo 121 del Dl 34/2020), che prevedeva sconto in fattura e cedibilità del credito per sei tipi di intervento: recupero del patrimonio edilizio, interventi di efficienza energetica, misure antisismiche, recupero o restauro delle facciate, installazione di impianti fotovoltaici o di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici.
Altri bonus casa: cosa potrebbe cambiare
All’orizzonte si intravedono altre buone notizie per chi vuole avviare lavori di ristrutturazione in casa ma a patto di avere significative agevolazioni dallo Stato. Anche gli «altri» bonus edilizi infatti dovrebbero riavere lo sconto in fattura e la cessione del credito. Si tratta del bonus ristrutturazione tradizionale (sgravio del 50%), «ecobonus» per l’efficientamento energetico (che può arrivare in condominio anche al 75% e addirittura all’85% se si abbatte il rischio sismico) e il Sismabonus.
Sconto in fattura e cessione del credito consentono di ottenere immediatamente lo sgravio fiscale promesso dallo Stato, invece di frazionarlo nell’arco di un decennio o di 5 anni aspettando le detrazioni Irpef. Con sconto in fattura e cessione del credito si può anche evitare di anticipare il costo della ristrutturazione.
Fonte: Gds.it