Il monitoraggio con piattaforme aerospaziali, come droni, piccoli aerei pilotati o satelliti artificiali, sta diventando un elemento chiave per la gestione del territorio. Tra le molteplici azioni che genera vi è uno sfruttamento ottimale e sostenibile dei suoli destinati alle coltivazioni, che risulta ormai un obiettivo primario nei programmi delle nazioni più industrializzate. Alcune conseguenze positive sono la prevenzione delle catastrofi, il contenimento degli effetti del cambiamento climatico e l’attuazione di una pianificazione efficiente dei suoli coltivati e non coltivati. Nel settore dell’agricoltura, le tecniche coinvolte in un tale processo sono denominate complessivamente “agricoltura di precisione”.
“Spesso – sostiene Salvatore Calvanico, agronomo e per anni consulente alle Politiche Comunitarie a Bruxelles e consulente per la promozione della Regione Sicilia – è indispensabile avere un quadro capillare di numerosi parametri, come temperatura e umidità del suolo, presenza di particolari elementi chimici, stato di crescita delle piante selvatiche o coltivate. In base all’elaborazione di questi dati, in agricoltura, si possono pianificare le azioni successive. Spesso anche la stratigrafia del suolo deve essere nota, e viene rilevata mediante geo-radar. Tutti questi dati devono risultare accuratamente georeferenziati. Talvolta si usano droni per consentire la visione dall’alto, e anche la diffusione di particolari agenti chimici. Per l’acquisizione di altri dati si impiegano satelliti artificiali. Fra questi, i più recenti sono Sentinel1 e Sentinel2 del programma Copernicus di ESA. Essi risultano molto versatili, consentendo a chiunque di acquisire dati statici o dinamici”.
L’agricoltura di precisione, dunque, è l’insieme delle operazioni che possono essere eseguite avendo un controllo del territorio con elevata accuratezza spaziale. Di ogni metro quadro appartenente ad una certa superficie si possono avere informazioni determinanti, rilevate da opportuni sensori. Queste informazioni, se opportunamente elaborate, consentono di usare in modo efficiente le risorse, aumentare la produttività e salvaguardare l’ambiente. A livello UE, si sta portando avanti una Politica Agricola Comune (PAC) in cui viene raccomandato il ricorso a queste tecnologie, per aspetti sociali, ambientali ed economici.
Salvatore Calvanico ha avviato un progetto con la società Sofiter Tech, che si basa su una piattaforma software capace di correlare molti dati, provenienti sia da sensori direttamente impiegati a terra, sia dalla consultazione degli archivi resi disponibili dai satelliti. Un prototipo di questo sistema sarà presentato alla Fiera Agricola di Verona; nella promozione di progetti e iniziative Salvatore Calvanico è sostenuto dall’importante agenzia di comunicazione, disseminazione scientifica e pubbliche relazioni Around Italy Consulting di Rita Farnitano. “Tra i fruitori di queste informazioni – continua Calvanico – oltre ai coltivatori, possono esservi gli enti locali, come regioni, comuni o consorzi per la gestione di aree protette. Essi detengono la responsabilità di controllare lo stato dei terreni, l’efficienza delle infrastrutture, la presenza di eventuali inquinanti. Talvolta devono scegliere i luoghi più idonei per realizzare nuove infrastrutture. Il sistema è in grado anche di dare allarmi in casi di pericolo. In queste situazioni può interfacciarsi direttamente con la protezione civile”.
Fonte: Ansa.it