La zona gialla è appena entrata in vigore, ma la Sicilia corre già verso l’arancione. Se il ritmo dei contagi non subirà improvvise frenate, le nuove restrizioni potrebbero scattare a fine mese, per esempio lunedì 31 gennaio.
Quando scatta la zona arancione
Le nuove regole prevedono che la zona arancione scatta quando l’incidenza dei contagi è uguale o maggiore a 150 casi settimanali ogni 100.000 abitanti e nelle regioni vengono superate due soglie di allerta per i ricoveri: 30% dei posti letto occupati nei reparti ordinari e 20% nelle terapie intensive.
In Sicilia l’incidenza è stata già ampiamente superata visto che fino a ieri il dato era di 620 positivi ogni 150mila abitanti. A spingere la Sicilia verso la zona arancione sono i ricoveri, sebbene la percentuale di malati che finiscono in terapia intensiva è ancora molto bassa rispetto ai contagi che si registrano in questi giorni visto che la stragrande maggioranza dei positivi vaccinati è a casa con un raffreddore. Il rapporto tra gli ingressi in Rianimazione e le nuove infezioni, infatti, in base al bollettino di ieri non supera lo 0,2%, mentre lo scorso anno raggiungeva l’1% con meno contagi ma più ricoveri. Il motivo, come ha spiegato oggi Antonio Cascio, direttore dell’Uoc Malattie infettive al Policlinico di Palermo in un articolo di Andrea D’Orazio sul Giornale di Sicilia, è da ricercare soprattutto nell’aumento delle terze dosi ma anche sul fatto che la variante Omicron “si sta dimostrando molto più contagiosa della Delta ma meno patogenica dei lignaggi che l’hanno preceduta”.
I ricoveri, però, sono in aumento e di questo passo rischiano di superare la soglia entro le prossime settimane, probabilmente entro fine mese. Secondo i dati Agenas, attualmente i reparti ordinari e le terapie intensive degli ospedali sono occupati al 23% e al 13%, dati non troppo distanti dal 30% e dal 2o% che farebbero scattare automaticamente la zona arancione.
Le regole della zona arancione
A differenza di quanto accade in zona gialla, in quella arancione serve il super green pass per il ristorante, anche all’aperto, le piscine, le palestre, le feste dopo le cerimonie, i centri culturali e ricreativi, anche all’aperto. Ma serve il certificato rafforzato anche per entrare nei centri commerciali nei festivi e nei prefestivi, oltre che per ottenere lo skipass.
Inoltre, chi non è vaccinato o guarito, in zona arancione non può uscire dal proprio comune di residenza se non per motivi di «lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune».
Chi è in possesso del green pass base e quello rafforzato, invece, può muoversi liberamente all’interno e fuori dalla Regione. Consentito a tutti spostarsi da Comuni di massimo 5mila abitanti verso altri Comuni entro i 30 chilometri, eccetto i capoluoghi di provincia. Garantito per tutti il servizio di scuolabus. Nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie si può entrare solo con tampone negativo o terza dose.
In zona arancione si può sempre accedere nei negozi, con la distinzione dei centri commerciali nei prefestivi e festivi dove, come detto, scatta l’obbligo di super green pass (ad eccezione di alimentari, edicole, librerie, farmacie e tabacchi).
Per quanto riguarda bar, ristoranti e alberghi, già dal 10 gennaio ci sarà l’obbligo di super green pass per consumare al banco e per sedere sia al chiuso che all’aperto. In arancione, l’obbligo riguarderà tutto il servizio di ristorazione, all’aperto e al chiuso, ma anche chi alloggia nelle strutture alberghiere e per gli esterni.
Per partecipare a prove di concorso pubblico in presenza in zona arancione, è necessario avere almeno la certificazione base che si ottiene col tampone.
Fonte: Gds.it