Sulla vicenda dell’escavazione del porto canale abbiamo voluto evitare di intervenire fino ad oggi confidando che le istituzioni facessero la loro parte e si attivassero per l’espletamento di tutte le procedure, dando avvio definitivo ai lavori.
Si rileva, invece, da parte degli enti preposti un totale disinteressamento. Il tema viene trattato con troppa superficialità.
In oltre dieci anni non sono mai state fornite precise soluzioni. Tale stato di cose è stato comodo per quanti hanno voluto fare solo “passerella” per vendere fumo agli occhi dei cittadini e prendersi gioco di un intero settore economico, mortificandolo, malgrado rappresenti a tutt’oggi una delle marinerie più importanti d’Europa.
Ad oggi la mancata risoluzione è una vergogna inaudita!
Davanti a questo disastro l’opinione pubblica non capisce quale istituzione debba risolvere il problema. È di fatto un continuo scarica barile fino a creare la più totale confusione e incertezza.
Basta con tutti questi teatrini solo per fare campagna elettorale. Ci vuole un po’ di coscienza e rigore!
La questione va affrontata dai tecnici e non da chiunque.
La politica fino ad oggi si è rilevata fallimentare.
Scelleratezza e superficialità delle istituzioni hanno spinto quei pochi operatori della pesca rimasti alla rassegnazione. Vergogna !
Il sindaco non ha compreso il suo ruolo e non è stato determinante.
Farebbe bene a dimettersi.
Di fronte a questo grave scenario, ci corre l’obbligo morale e politico di richiamare con nome e cognome chi in questa vicenda deve assumere la regia per la risoluzione del problema, cioè la “regione siciliana”.
Il presidente della regione siciliana si assuma le sue responsabilità. L’economia marinara di Mazara del Vallo rappresenta indiscutibilmente una leva positiva al PIL della regione e pertanto merita assoluto impegno e rispetto.
È al presidente della regione che compete il potere istituzionale di risolvere la questione.
Egli, indica urgentemente un tavolo tecnico e riservato esclusivamente agli addetti ai lavori:
-Dipartimento delle infrastrutture opere marittime;
– Genio civile opere marittime
– Dirigente generale Assessorato regionale territorio e ambiente;
– I progettisti e l’impresa.
Poiché le infiltrazioni mafiose sono prevedibili, le caratterizzazioni si facciano eseguire dai laboratori dell’università perché non è vero che si tratta di fanghi tossici. Sono riversamenti delle acque meteoriche che durante le stagioni invernali hanno riversato fango a valle del fiume. Semmai da uno studio spettrale sarà possibile delimitare quella parte di fango che risultasse tossico.
Il presidente della regione non abbia timore della denuncia e vada dritto a risolvere la questione e stabilisca ai responsabili del tavolo tecnico tempi certi pena la loro rimozione, dando ufficiali e tempestive comunicazioni alla città di Mazara del Vallo.
Circolo Politico territoriale Di Fratelli d’Italia “Orgoglio e Futuro”