Nei giorni scorsi il sindaco di Marsala on. Massimo Grillo ha incontrato i titolari e i rappresentanti delle aziende del comparto Deposito di Carburanti per discutere del “caro gasolio” causato dalla guerra in Ucraina e degli effetti a cascata che sta avendo sull’economia locale.
“Siamo ben consapevoli che il ruolo e le possibilità di intervento delle amministrazioni locali – ha detto il Sindaco Massimo Grillo – sono limitate rispetto a una crisi che richiede risposte globali. Cionondimeno facciamo nostre le preoccupazioni dei cittadini, delle famiglie, dei lavoratori e degli imprenditori che in queste ore vedono il loro potere d’acquisto eroso dall’aumento dei prezzi delle materie prime. Sempre di più sono le famiglie che stentano ad arrivare a fine mese e le imprese che devono decidere se bloccare o meno la produzione. Per questo ho promosso questo incontro con le aziende che si occupano del Deposito di Carburanti: da un lato per cercare di fare chiarezza sulle dinamiche che stanno portando a questi rincari e poi per capire se, ragionando insieme a queste aziende, fosse possibile dare un segnale concreto ai consumatori del territorio, per cominciare a rompere da Marsala lo schema che vuole i territori passivi e succubi delle dinamiche globali”.
I Rappresentanti e i titolari delle aziende hanno ringraziato il Sindaco per aver dato la possibilità di chiarire la loro posizione e fugare il campo di fronte alla cittadinanza e ai consumatori sulla possibilità che i rincari del gasolio possano scaturire da azioni speculative messe in atto dalle aziende che si occupano del deposito di carburante a livello locale.
“Se dietro questo aumento vertiginoso del costo del carburante ci sono dinamiche speculative non possono essere addebitate a chi, sul territorio, si occupa del deposito e dello stoccaggio del gasolio – hanno sottolineato i titolari delle aziende marsalesi presenti. Noi come imprese della distribuzione, sia i rivenditori che i grossisti e i gestori degli impianti stradali siamo l’ultimo anello di una catena che si approvvigiona prevalentemente dalle major petrolifere per poi rivendere ai consumatori finali. Le nostre imprese sono vittime di quanto sta succedendo esattamente come i consumatori”.
Da un lato dunque l’aumento del prezzo d’acquisto dei carburanti e la conseguente esposizione economica e dall’altro i clienti consumatori che allungano i tempi di pagamento o che non sono in grado di sostenere tali aumenti. Da parte nostra – concludono i titolari delle aziende distributrici – siamo aperti alla più attiva collaborazione istituzionale per garantire trasparenza alle transazioni”.
L’Ufficio Stampa