Riceviamo e pubblichiamo integralmente la seguente lettera aperta
Alla redazione di Vivi Mazara e organi di stampa
Scrivo una lettera aperta sperando che venga pubblicata da tutti gli organi di stampa. Sono la figlia di un paziente che attualmente si trova ricoverato presso la Cardiologia di Mazara del Vallo poiché deve mettere un pacemaker.
L’impianto di Pacemaker era previsto per oggi pomeriggio ed era stato organizzato con difficoltà perchè il medico che doveva fare l’impianto aveva fatto la notte precedente e pur di eseguire la procedura era tornato nel primo pomeriggio. Mio padre era stato regolarmente accompagnato in sala operatoria e chiaramente l’impatto emotivo era stato forte sia per lui che per la mia famiglia, la tensione di subire un intervento è sempre elevata.
Medici, infermieri e OSS lo avevano incoraggiato e assistito e quindi era entrato in sala operaria più sereno. Purtroppo, nonostante i ripetuti tentativi di avviare l’apparecchio radiologico, questo non si è mai attivato. Il medico mi ha spiegato che è un problema che purtroppo si è presentato altre volte e che ha costretto a interrompere le procedure.
Mi è sembrato assurdo che essendosi verificato più volte un guasto nessuno avesse risolto il problema. Mi è stato risposto che, già da molti anni, avevano inoltrato numerose richieste di intervento urgenti e di sostituzione dell’apparecchio con uno nuovo, ma che purtroppo la situazione non era cambiata.
Ovviamente in seguito a quanto avvenuto, io, mio padre e anche i miei familiari abbiamo subito un forte stress emotivo, anche se mi hanno spiegato che mio padre per fortuna non era in pericolo di vita e che questo intervento si poteva fare a risoluzione del problema dell’apparecchio radiologico.
Mi domando: Come è possibile che una struttura così all’avanguardia e costata così tanti soldi con medici così dediti al lavoro venga penalizzata in questa maniera?
Come è possibile che un cittadino debba subire uno stress emotivo senza alcuna causa? Se realmente più volte è successo che si sia bloccata la macchina in questione (che mi dicono essere indispensabile per eseguire l’intervento) perché nessuno ha mai provveduto in questi anni a risolvere il problema? L’unica cosa positiva è che mio padre non si trova in pericolo di vita…
Non oso pensare a cosa sarebbe potuto succedere se il guasto si fosse verificato nel corso di una emergenza. Ringrazio tutto il personale della Cardiologia di Mazara per il supporto emotivo che ci offre e ribadisco con fermezza che qualcuno DEVE risolvere il problema.
16 Settembre 2022
La figlia del paziente Benfante Giuseppa