Tra i disturbi del sonno rientra la cosiddetta “OSAS”, ovvero Sindrome da Apnea Ostruttiva del Sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome), caratterizzata da interruzioni respiratorie, durante il sonno, dovute all’ostruzione temporanea o parziale delle vie aeree superiori.
L’interruzione temporanea della respirazione causa una riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue.
Dal punto di vista clinico, è caratterizzata da sonnolenza diurna e/o alterazioni delle performance diurne e da russamento nel sonno.
Esistono diversi “livelli” della patologia:
- si parla di apnea quando una persona smette di respirare per 10 secondi o più, ma per meno di 3 minuti;
- l’ipopnea si ha quando vi è una riduzione parziale del flusso respiratorio;
- il RERA (Respiratory Effort Related Arousal) consiste invece una limitazione del flusso aereo con progressivo incremento dello sforzo respiratorio, seguito da un rapido sblocco e ricadute visibili a livello dell’elettroencefalogramma (arousal).
Si ha la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno quando si verifica un numero di apnee o di eventi respiratori ostruttivi incompleti (ipopnee/RERA) uguale o superiori a 5 episodi per ora di sonno con evidenza di sforzo respiratorio durante l’ostruzione e presenza di altri sintomi come la sonnolenza diurna, oppure quando si verifica almeno un numero di eventi uguale o superiore a 15 con evidenza di sforzi respiratori.
È una condizione associata ad obesità, sindrome metabolica e diabete, infarto, ictus, ed insufficienza respiratoria e colpisce soprattutto la popolazione maschile tra i 40 e i 70 anni con una prevalenza variabile dal 15% al 50% della popolazione.
I fattori responsabili della presenza di apnea notturna sono i seguenti:
- Eccessivo rilassamento dei muscoli responsabili del restringimento delle vie respiratorie
- Le masse di tessuto della parte superiore della bocca come lingua e tonsille sono troppo grandi rispetto all’ampiezza delle vie respiratorie
- Il restringimento delle vie respiratorie può essere causato da una determinata struttura ossea
- Il restringimento delle vie respiratorie può essere determinato dal processo di invecchiamento che limita la capacità degli impulsi nervosi a mantenere i muscoli del collo sufficientemente rigidi per sostenere il normale processo di respirazione durante il sonno
- Quando il soggetto è in sovrappeso la trachea può risultare ispessita da un tessuto adiposo in eccesso che può limitare il passaggio dell’aria
- Storia famigliare positiva di apnee nel sonno
- Menopausa (nelle donne) ed altre sindromi di tipo endocrino
I soggetti con sospetta OSA presentano un rischio 7 volte superiore di avere scarse performance lavorative soprattutto se associati all’eccessiva sonnolenza, conseguenza del sonno frammentato: quando la respirazione si interrompe o rallenta spesso il paziente passa dal sonno profondo a un sonno più leggero e di conseguenza ci si sente stanchi durante il giorno.
L’apnea del sonno, se non viene curata, può aumentare il rischio di ipertensione, infarto, ictus, obesità e diabete, insufficienza cardiaca, aritmie o altre anomalie del battito cardiaco, incidenti sul lavoro o stradali.
Può inoltre causare deficit dell’attenzione, irritabilità, disturbi dell’umore, ansia, stress.
Dott.ssa Alessia Zappavigna-Psicologa