Sono domande che spesso si presentano dentro di noi e che chiedono risposte sensate, anche perché sembra che spesso Dio non ascolti. Con la preghiera vorrei convincere Dio, ma Lui non si lascia convincere. Allora, a che serve pregare?
La preghiera non è dire formule devote, parole accattivanti, sentimenti emozionali, elenco di presunte necessità, compiere riti sacri che alienano dalla vita quotidiana. La preghiera non è agitazione e nevrosi, né atto di superiorità. La preghiera cristiana non è niente di tutto questo.
La preghiera cristiana non è mai alienazione o disimpegno nè violenza, arroganza e presunzione, ma un modo molto concreto e vero di vivere la storia personale come kairos.
Pregare è credere di essere accompagnati e sostenuti dentro il contesto sociale e storico in cui si vive. La preghiera si esplicita nell’amore di Dio per l’uomo e nell’amore dell’uomo per Dio. La preghiera ha dunque la sua radice nella conoscenza del mistero di Dio dentro le pieghe della storia umana.
Se vogliamo richiamare qualche elemento che caratterizza la preghiera cristiana dobbiamo dire che è prima di tutto silenzio che contempla e ascolta, percezione del mistero di Dio, attenzione a quello che Dio vuole dire.
La preghiera è anche risposta a Dio, perché interpellato personalmente da Dio; la risposta dell’uomo a Dio che gli parla è la sua decisione di riconoscerlo come punto di riferimento unico e assoluto della propria vita.
La più piena risposta alla parola di Dio è la fede, come “Amen”, in cui si intrecciano i seguenti significati: fiducia, abbandono, fedeltà, stabilità, fondamento sicuro, star saldi, verità.
La vita dell’uomo di fede è risposta a Dio perché costantemente in dialogo filiale con Dio; con Gesù la preghiera del “Padre nostro” diventa il prototipo di ogni preghiera personale.
La preghiera cristiana avviene quando si fa silenzio e si ascolta dentro la propria vita la voce misteriosa di Dio, che affida una missione, per il bene degli uomini, che rende felice. La preghiera è missione accolta e vissuta ogni giorno.
Nella preghiera non siamo noi che dobbiamo convincere Dio, ma è lasciarsi convincere da Dio, che quello che Lui propone e molto di più di quello che si pensa sia buono per noi.
Buona domenica a tutti voi che leggete
Don Giuseppe Alcamo