Duecento chilogrammi di tonno rosso sono stati sequestrati dai militari del Nucleo di polizia giudiziaria della Guardia Costiera nel corso di una serie di controlli sulla commercializzazione illegale di prodotti ittici.
Durante le verifiche effettuate nei pressi del porto peschereccio di Trapani, intorno alle 2.30 della notte scorsa, è stato intercettato un furgone, proveniente da Mazara del Vallo, che trasportava tonno rosso in filoni, del valore commerciale di circa 3.000 euro, risultato privo del necessario documento di cattura (Bluefin Catch Document). I militari, oltre al sequestro del prodotto, hanno contestato al trasportatore violazioni per complessivi 16.000 euro.
La cattura del tonno rosso è strettamente regolata dalla legge perché la forte richiesta del prodotto, in passato, ha messo a rischio la sopravvivenza della specie. La Commissione internazionale per la conservazione del tonno (ICCAT) ha dovuto disciplinare questo settore con raccomandazioni precise, recepite in regolamenti dalla Commissione europea, per ridurre lo sforzo di pesca e permettere il riequilibrio tra le quantità di tonno rosso pescato e la capacità riproduttiva dell’animale.
In tutti gli Stati membri è stato introdotto, da anni, un contingente o quota di cattura massima oltre ad una taglia minima da rispettare per gli esemplari catturati. Tutte le imbarcazioni autorizzate alla pesca, per questo motivo, devono registrare le catture e comunicare agli organi di vigilanza i quantitativi di tonno pescati in modo che, una volta raggiunto il limite della quota annuale assegnata, venga disposto il fermo pesca.
Non solo il pescatore deve effettuare le comunicazioni alle Capitanerie di porto ma le comunicazioni vanno fatte anche dai rivenditori successivi, cosicché, in ogni momento, gli organi di controllo sappiano esattamente la “storia” dell’esemplare, dalla barca fino all’ultimo passaggio della filiera, pescheria al dettaglio o ristorante che sia.
(Fonte: Trapanioggi.it – Ornella Fulco)