Oltre 100 tra migranti e rifugiati tenuti prigionieri da trafficanti di esseri umani sono stati raggiunti da colpi d’arma da fuoco mentre fuggivano da una prigione clandestina nel nordovest della Libia; ci sono stati numerosi morti e feriti. Lo afferma Medici senza frontiere.
L’organizzazione medica internazionale afferma che molte persone nella città di Bani Walid, tra cui anche membri delle forze di sicurezza, hanno cercato di proteggere i fuggiaschi mentre venivano inseguiti da uomini armati che tentavano di ricatturarli. Msf spiega che i sopravvissuti alla fuga di mercoledì sera hanno riferito che almeno 15 persone sono state uccise e che fino a 40 persone, per lo più donne, sono state lasciate indietro.
Lo staff di Msf ha aiutato a curare 25 feriti al Bani Walid General Hospital, di cui sette con gravi ferite d’arma da fuoco e fratture multiple. L’organizzazione afferma che i sopravvissuti sono per lo più adolescenti provenienti dall’Eritrea, dall’Etiopia e dalla Somalia che cercano asilo in Europa. Alcuni hanno raccontato al personale di Msf di essere stati tenuti prigionieri anche per tre anni. Molti avevano cicatrici visibili, segni di bruciature elettriche e vecchie ferite infette.
(Fonte: Gds.it)