C’era un rapporto epistolare “molto intenso” tra Matteo Messina Denaro e Laura Bonafede, figlia del boss di Campobello Leonardo Bonafede e moglie dell’ergastolano Salvatore Gentile.
Emerge dall’indagine che oggi ha portato all’arresto di Emanuele Bonafede, nipote del capomafia, e della moglie Lorena Lanceri, accusati del favoreggiamento del capomafia. La scoperta nasce dal ritrovamento al padrino di Castelvetrano di una lettera-diario scritta da una persona che si firmava con lo pseudonimo di “cugino” per proteggere la sua vera identità e diretta a Messina Denaro.
In principio i carabinieri non sanno chi sia “cugino”, ma poi scoprono un pizzino scritto il 14 gennaio, due giorni prima dell’arresto, dal boss stesso. Nel pizzino Messina Denaro risponde a un precedente messaggio di “cugino”.
“Ci siamo visti da vicino ed anche parlati. – scriveva il capomafia all’interlocutore – mi avrai trovato invecchiato e stanco (…) a me ha fatto piacere vederti e parlarti, cercavo di tenere la situazione sotto controllo ma non ho visto niente di pericoloso, certo c’è da vedere cosa ha pensato l’affetta-formaggi, perché a te ti conosce e sa che tipo sei, a me mi conosce di vista come cliente ma non sa nulla, certo ora che mi ha visto parlare con te sarà incuriosito di sapere chi sono.
L’incontro alla Coop
“Il termine “affetta formaggi” insospettisce i militari che si ricordano che nel covo di Campobello di Messina Denaro c’era uno scontrino della Coop del 14 gennaio. A quel punto acquisiscono le immagini interne del negozio e vedono Messina Denaro davanti al banco dei salumi parlare con Laura Bonafede. E’ la svolta nell’identificazione di “cugino” che fa rivalutare tutta la corrispondenza scoperta.
Una amicizia intensa e di vecchia data cementata dal legame antico tra le rispettive famiglie. Laura Bonafede, figlia dello storico boss di Campobello di Mazara Leonardo e Matteo Messina Denaro erano molto legati. E si tenevano in contatto durante la latitanza del capomafia di Castelvetrano scambiandosi messaggi o incontrandosi al supermercato. Emerge da alcune lettere della donna trovate al boss dopo l’arresto e firmate “cugino”, pseudonimo usato dalla Bonafede.
Il rapporto epistolare con Laura
In particolare i carabinieri del Ros hanno scoperto una sorta di missiva-diario diretta al boss in cui la donna tra il 29 novembre e il 13 gennaio 2023 ha appuntato i suoi pensieri. Nelle parole della Bonafede emerge la sua gelosia per Lorena Lanceri, arrestata oggi per favoreggiamento. Lanceri, che Messina Denaro e Bonafede chiamavano “Tramite”, teneva i due in contatto. “Ho visto Margot (il nomignolo dato ai due all’Alfa di Messina Denaro ndr) alle 18.56 dal Tramite – raccontava la figlia del capomafia – , stranamente non mi sono arrabbiato, non sono andato su tutte le furie come di solito mi succede. Mi ha dato parecchio fastidio, questo non lo posso negare. Mi ha dato fastidio non sapere cosa stessi facendo in quel momento, non sapere se eravate soli, se ti saresti fermato ancora a lungo, se … se … se … potrei dire mille se.
Dopo quello che ho detto quando vidi Margot di mattina, ho pensato che non l’avrei vista più in quella zona per evitare di farmi avere delle reazioni, perché non l’avevo più vista, e questa cosa mi faceva incavolare ancora di più. Ma oggi ho pensato: almeno non si nasconde da Blu. Contorto come pensiero? No, solo che preferisco sapere e non essere preso in giro”. E ancora, scriveva la Bonafede dopo aver visto la Giulietta davanti casa della Lanceri: “Carissimo amico mio mi accingo a chiudere questa mia, è una lunga lettera con arrabbiature, tristezza e tanta nostalgia. Non vedo l’ora di leggerti. Oggi sono passato ed ho visto Margot ed ho provato quella sana invidia del perché tutti si ed io no, vuol dire che era scritto così”.
Fonte: Blogsicilia.it – Ignazio Marchese