Venerdì 17 marzo si è celebrata la “Giornata mondiale del sonno”, utile per ricordarci per dormire è un comportamento fondamentale per rigenerare corpo e mente.
Numerosi studi hanno infatti chiarito che dormire poco e male ci rende meno efficienti durante la giornata e che, se il problema persiste, può danneggiare la salute in molti modi. Stimare la quantità di sonno necessaria a ciascuno di noi è però difficile, perché ci sono variazioni individuali ma anche perché a volte il problema non sta tanto nel numero di ore dormite, ma nella qualità. Per esempio, chi soffre di apnee notturne va incontro a continui risvegli (di cui a volte non si rende neppure conto) che alterano l’architettura del sonno e creano sonnolenza e altre difficoltà durante il giorno. Si può comunque affermare che, per la maggior parte della popolazione adulta, 8 ore sono considerate una buona quantità.
Esiste tuttavia una vasta gamma di disturbi legati al sonno, tra cui ricordiamo i più diffusi:
- Insonnia;
- Russamento e Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS);
- Bruxismo;
- Sindrome delle gambe senza riposo;
- Epilessia notturna;
- Sonnambulismo;
Le nuove abitudini sociali influenzano molto i nostri ritmi sonno-veglia, basti pensare al ricorso a tablet, telefoni cellulari e pc.
Molte persone sono “costrette” ad usare i dispositivi elettronici per lavoro (impiegati, e-commerce..), ma spesso finito il momento del “dovere” si rimane comunque attaccati agli schermi di cellulari, tablet o computer, per motivi di piacere o relax. Dalle videochiamate, ai social, fino ai giochi on line, queste attività hanno l’effetto di annullare ogni sorta di rilassamento: l’iperstimolazione che il cervello subisce durante il giorno, unita alla luce blu dei devices elettronici, riduce la produzione dell’ormone che stimola il sonno, ovvero la melatonina.
Poiché dormire sereni è la base necessaria per il benessere generale, ecco alcuni utili consigli per introdurre delle buone abitudini capaci di favorire il buon riposo:
- cercare innanzitutto di andare a letto e risvegliarsi allo stesso orario ogni giorno;
- se per lavoro o motivi di studio si usano i dispositivi elettronici, staccare tutto subito dopo aver concluso: dedicarsi ad un po’di esercizio fisico, imparare nuove ricette in cucina, dedicarsi alla cura delle piante o tenersi occupati con il bricolage;
- evitare di dormire il pomeriggio;
- scegliere un’alimentazione sana evitando le sostanze eccitanti come la caffeina e la teina;
- spegnere il cellulare o comunque togliere la suoneria una volta a letto e allontanare i pensieri stressogeni. Immaginare, proiettandosi in pensieri positivi, aiuta a conciliare il sonno.
Dott.ssa Alessia Zappavigna –Psicologa