Il blitz del centrodestra è pronto. Si muove sulle gambe di Fratelli d’Italia, azionista di maggioranza dell’alleanza che ha eletto Renato Schifani presidente della Regione Siciliana, e punta ad abbattere l’ultimo tabù in materia di condoni edilizi, quello che finora ha reso insanabili gli immobili costruiti nei 150 metri dalla battigia.
Il testo dell’emendamento porta la firma del capogruppo dei meloniani, Giorgio Assenza. È stato presentato in commissione Ambiente, dove ieri, 11 luglio, era in discussione la riforma urbanistica. Verrà esaminato a giorni. Formalmente è un provvedimento che, attraverso la formula dell’interpretazione autentica di precedenti norme, riapre il condono del 1985. Cioè la prima, storica, sanatoria varata a livello nazionale dopo le leggi che avevano introdotto i limiti di edificabilità: la più nota delle quali è del 1976 e aveva vietato, appunto, di realizzare immobili entro i 150 metri della battigia. Un vincolo che ha resistito fino a oggi.
A spiegare la proposta è stato ieri lo stesso Assenza: «In estrema sintesi l’approvazione del mio emendamento permetterebbe di salvare decine di migliaia, forse centinaia di migliaia, di case costruite nei 150 metri fra il 1976 e il 1985. Dopo quella data la legge Galasso ha definitivamente vietato di realizzare immobili sulle spiagge, ampliando il limite ai 300 metri, quindi nulla si potrebbe fare».
La norma presentata da Assenza è piuttosto contorta, rimanda a due leggi del 1976 e del 1985 e dunque punta a riportare indietro le lancette alle regole edilizie in vigore oltre 40 anni fa. Col primo comma dell’emendamento si dice semplicemente che «nei Comuni che alla data del 10 giugno 1976 erano dotati di strumenti urbanistici, compresi i semplici regolamenti edilizi, non si applica l’articolo 15 comma 1 lettera A della legge 78 del 1976». Significa che dove c’erano regole che fino al giugno ‘76 permettevano di costruire anche sulle spiagge («nelle zone A, B, C, D, E ed F» recita il testo) i vincoli di inedificabilità non si applicano.
Il secondo comma dell’emendamento di Assenza interpreta proprio la legge di sanatoria del 1985 togliendo un paletto che aveva tagliate le gambe agli abusivi: «Il divieto di condono per le case realizzate dopo il 31 dicembre ‘76 nei 150 metri – si legge nell’emendamento in discussione all’Ars – non si applica nei Comuni per cui vale la deroga precedente».
Assenza ha fatto qualche esempio: il suo emendamento sanerebbe moltissime delle case costruite in zone turisticamente molto note, come Triscina nel Trapanese o Punta Braccetto e Kaukana nel Ragusano. «Ma i numeri maggiori – precisa ancora Assenza – sono nel Palermitano e Agrigentino».
La norma doveva essere votata ieri in commissione ma la valanga di emendamenti depositata ha rallentato i lavori. Il testo di Assenza ha un sostegno trasversale e sotto traccia, visto che pesca anche in fasce dell’opposizione sensibili al pressing degli abusivi. Prova ne è che due anni fa, nell’estate del 2021, un emendamento simile fu portato in aula dopo un lunghissimo dibattito, dentro e fuori dall’Ars che spaccò l’opinione pubblica e i partiti, e venne esaminato col voto segreto: fu bocciato per appena due consensi. Oggi i numeri di Fratelli d’Italia sono molto più ampi e anche l’influenza politica del partito della premier è molto maggiore. Su questo conta Assenza per la partita che si giocherà la prossima settimana.
Fonte: gds.it