La Polizia di Stato ha portato a termine un’operazione che ha visto impegnate le Squadre mobili di Agrigento,Ragusa,Siracusa, e altre dodici città italiane, per un blitz sul “caporalato” nell’assunzione di manodopera straniera.
L’operazione, organizzata dall’Ufficio Europeo di Polizia – Europol, che ha coinvolto anche altri 28 Paesi europei, ha riguardato aziende impegnate nel settore della grande distribuzione pubblicitaria, dei magazzini stoccaggio merci (gestiti da imprenditori cinesi), delle confezioni tessile-abbigliamento e del settore agricolo. Nel corso dell’operazione è stata accertata l’inosservanza delle norme contributivo-previdenziali e di sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché, in alcuni casi, dell’illecita attività di intermediazione tra la domanda e l’offerta, compiuta dai cosidetti “caporali”.
Sono state complessivamente controllate in totale 615 persone e 82 aziende, accertando irregolarità a carico di 30 di queste (in un caso si è proceduto a sequestro preventivo dei beni aziendali ed in altri 15 è stata sospesa l´attività), e sono state denunciate 32 persone (di cui 11 extracomunitari) di cui 3 arrestate e contestare sanzioni amministrative e ammende per oltre 450 mila euro.
In particolare: in provincia di Agrigento sono stati arrestati un italiano e due rumeni, ritenuti responsabili di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro a danno di 32 braccianti agricoli (italiani, rumeni e pakistani), di cui due minori. In provincia di Ragusa sono state controllate 96 persone (di cui 6 deferite per favoreggiamento e sfruttamento di manodopera irregolare) e 6 aziende; in provincia di Siracusa sono state controllate 60 persone e 3 aziende (per 1 è stata sospesa l´attività); in provincia di Trapani sono stati indagati, in stato di libertà, due persone (titolare e collaboratore esterno di un’azienda agricola) per aver impiegato “in nero” e sfruttato 5 lavoratori in stato di bisogno.
(Fonte: Repubblica.it)