Il numero degli occupati ad aprile raggiunge il record storico di 23 milioni e 200mila. Lo rileva l’Istat, sottolineando che si è superato di 23mila unità il picco toccato nell’aprile del 2008. Si tratta del livello più alto dall’inizio delle serie storiche. Ma riguarda soprattutto contratti a tempo determinato. Ad aprile la disoccupazione resta stabile all’11,2% mentre riprende a crescere quella giovanile che arriva al 33,1% (+0,6% sul mese).
“Dopo i livelli massimi della fine del 2014, la disoccupazione è tornata sui livelli della seconda metà del 2012“, su cui viaggia ormai già da tempo, spiega l’Istat. Tuttavia la stima delle persone in cerca di occupazione registra un aumento dello 0,6% (+17mila) su marzo e dello 0,8% (+24mila) su base annua. Il numero dei disoccupati si attesta così a 2 milioni 912mila.
La composizione dell’occupazione è però cambiata: ora si contano più donne, più anziati ed è nettamente più alta la quota dei tempi determinati. Ad aprile, sottolinea l’Istat, gli occupati continuano a mostrare una tendenza alla crescita, salendo dello 0,3% rispetto a marzo, pari a 64 mila unità in più. In aumento gli indipendenti (+60mila) e i dipendenti a termine (+41mila), mentre diminuiscono i permanenti (-37mila).
Ad aprile il tasso di inattività scende al 34,0% (-0,2 punti percentuali su marzo) aggiornando il suo minimo storico. Si registra un nuovo massimo per l’occupazione femminile (49,4%), seppure resta forte la distanza rispetto agli uomini (67,5%). Si rinnova anche il record assoluto relativo al numero di dipendenti a termine (sono 2 milioni 973mila). Insomma ad aprile si confermano tendenze in atto che portano al superamento dei livelli già raggiunti.
Calo della disoccupazione giovanile in Ue – I dati europei viaggiano in controtendenza rispetto all’Italia. Prosegue ad aprile infatti il calo della disoccupazione giovanile nella zona euro (da 17,3% di marzo a 17,2%) e nella Ue-28 (da 15,4% a 15,3%). Lo comunica Eurostat. L’Italia fa segnare l’incremento mensile più alto della zona euro, da 32,5% a 33,1%, confermandosi il terzo tasso più alto dopo Grecia (45,4%) e Spagna (34,4%). La disoccupazione giovanile più bassa si registra invece in Germania (6,0%), Malta (6,8%) e Olanda (6,9%).
Accelera l’inflazione: tasso raddoppiato all’1,1% – L’inflazione a maggio registra una “significativa” accelerazione, salendo all’1,1% dallo 0,5% di aprile. Lo rileva l’Istat nella stima provvisoria, spiegando che si tratta del livello più alto da settembre. Il tasso è quindi più che raddoppiato in un solo mese, trainato dai rincari degli alimentari, in particolare freschi, e da quelli di benzina e gasolio. Su base mensile l’aumento dei prezzi è dello 0,4%.
Carrello spesa, aumentati i prezzi – Secondo l’Istituto italiano di statistica a maggio i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona sono aumentati dello 0,8% su base mensile e dell’1,9% su base annua. Per il cosiddetto “carrello della spesa”, c’è stato quindi un aumento netto rispetto al dato tendenziale di aprile (+1,2%) che riporta ai livelli di marzo 2017. Anche i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto, che includono i carburanti, subiscono una forte accelerazione: +0,8% in termini congiunturali e +2,1% sull’anno (dal +1,4% di aprile)
(Fonte: Tgcom24.mediaset.it)