Con grande stupore, oggi apprendo delle dimissioni in diretta stampa dell’assessore Vito Torrente. Queste, se rese per divergenze politiche con il sindaco, non dovrebbero destare scalpore, ma quello che abbiamo sentito rappresenta un accusa gravissima all’intero contesto che orbita attorno al sindaco Quinci.
L’assessore Torrente parla di Consiglieri comunali di maggioranza irresponsabili, “assenti” se non per percepire il gettone di presenza e che “tirerebbero la giacca” al sindaco per soli interessi personali e proiettati esclusivamente alla prossima campagna elettorale.
Ma c’è ancora di più, punta il dito nei confronti del sindaco Salvatore Quinci perché dinanzi a tutto questo non ha mai preso provvedimenti come se lo stesso ne fosse già a conoscenza. Sì fa riferimento inoltre ad un pubblico impiego in parte “fannullone” e che ostacola l’operato dell’amministrazione.
I quesiti oggi sono molteplici e legittimi: come mai l’assessore Torrente di questi fatti di assoluta gravità politica (e non solo) ne parla solo adesso?
Da un lato si accusano i consiglieri di maggioranza di mettere al primo posto gli interessi personali, ma dall’altro sorge il dubbio che le dimissioni siano proprio dovute per altre “esigenze politiche” del tutto personali.
Che queste accuse siano la scusa per mascherare le proprie negligenze amministrative?
Rappresentano forse “l’alibi” per legarsi ad altro progetto politico, frutto di un ulteriore gioco di trasformismo ed incoerenza politica a discapito della credibilità del concetto nobile della stessa Politica?
E nello specifico in definitiva: forse si è “registrato” che il Sindaco Quinci non può essere sponsorizzato dal centrodestra dopo le decine di tentativi di “accasarsi” in forza italia, Fdi ecc… e la posizione di Torrente è da ostacolo alle piroette di altro Torrente ?
È bene che il primo cittadino chiarisca le gravi affermazioni dell’ormai ex assessore Vito Torrente. Vi è l’obbligo morale nei confronti della Città di spiegare cosa ruota attorno alle ennesime dimissioni “tabù” rassegnate in questo quinquennio.
Comunicato stampa
Giorgio Randazzo