Il termine “mascafobia” si riferisce alla paura o all’ansia intensa provocata dalla vista o dal pensiero di maschere, sia specifiche di determinati contesti socio-culturali che quelle usate in occasioni come il Carnevale o Halloween, causando conseguenti sintomi quali attacchi di panico, tachicardia, sudorazione eccessiva, o un senso di terrore, al solo vedere o pensare a una maschera.
La mascafobia può originarsi da diversi fattori, spesso radicati nelle esperienze personali e nelle percezioni individuali. Un elemento chiave nella genesi di questa fobia è il concetto di “uncanny valley”, una teoria che spiega il disagio che proviamo di fronte a qualcosa che è quasi umano, ma non del tutto. Le maschere, infatti, con la loro capacità di alterare o nascondere le espressioni facciali, possono creare un’ambiguità inquietante, sfocando il confine tra il familiare e lo sconosciuto.
Traumi o esperienze negative legate alle maschere durante l’infanzia possono essere un’altra causa significativa: un bambino che ha vissuto un episodio spaventoso, come una festa in maschera o un incontro con un personaggio mascherato, può sviluppare in seguito una paura persistente. Inoltre, la rappresentazione delle maschere nei media, spesso associata a figure minacciose o malvagie, può influenzare la percezione e generare timori infondati.
In alcuni casi, la mascafobia può essere correlata ad altre fobie o disturbi ansiosi: ad esempio, chi soffre di ansia sociale potrebbe temere le maschere per la difficoltà di leggere le espressioni facciali e anticipare le reazioni degli altri, elementi cruciali nella comunicazione umana.
Dott.ssa Alessia Zappavigna -Psicologa