Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha riconosciuto i figli di quattro “famiglie arcobaleno” composte da due madri, firmando a Palazzo Marino gli atti di nascita, di riconoscimento e di annotazione dei nove bambini e delle loro mamme. “Il mio sentimento è di gioia, non deve essere la giornata delle polemiche. Siamo amministratori pro tempore, anche i ministri, ma non lo è lo spirito di questa città”, ha dichiarato il primo cittadino, riferendosi alle parole del ministro per la Famiglia,Lorenzo Fontana, secondo cui “le famiglie arcobaleno non esistono”.
Alcuni dei piccoli sono nati da pochi giorni, come Teresa ed Eric Manfredi, altri da pochi mesi, come Zeno, Edda e Teo. Altri ancora aspettavano questo momento da anni, come Giorgio, Antonio, Raffaele, Margherita, che hanno rispettivamente 12, 9, 12 e 16 anni.
Secondo Sala, Milano “può e deve essere capofila” anche nel campo dei diritti civili. “Possiamo anticipare un cambio culturale netto su questo tema. Ci sono già altre famiglie che hanno richiesto questo riconoscimento”, ha spiegato.
Il primo cittadino milanese ha poi voluto rivolgere un messaggio al nuovo governo e in particolare al ministro Fontana: “Esistono eccome le famiglie arcobaleno. Non penso che ci saranno reazioni da parte dell’esecutivo, ma se ci saranno noi non cambieremo idea perché non si tratta tanto di un’azione politica, ma di rappresentare la nostra Milano. Una città che continuerà su questa strada, ministro Fontana o meno. Questo ci chiede la maggioranza dei nostri cittadini”.
Dopo il riconoscimento dei bambini con due madri a Milano potrebbe arrivare anche quello delle famiglie con due padri. Il Comune per ora “ha chiesto indicazioni allo Stato perché senza la madre certa ci possono essere irregolarità – ha chiarito Sala – ma per ora non ci hanno detto nulla e noi non aspetteremo in eterno. Se non arriveranno indicazioni da Roma ci penserà la giunta”.
“Adesso esistiamo anche per le istituzioni” – Dopo la firma dei certificati mamme, figli e sindaco si sono ritrovati nella storica sala dell’Orologio di Palazzo Marino per brindare e mangiare una fetta di torta, decorata con palloncini arcobaleno. “Noi esistevamo anche prima, ma adesso anche per le istituzioni ci siamo – ha commentato Maria Silvia Fiengo, una delle madri -. Le parole del ministro Fontana ci hanno lasciato ammutolite, ma il gesto di Sala ha ribadito che non bisogna stare zitti e andare avanti. Siamo sotto gli occhi di tutti e siamo tanti”.
(Fonte: Tgcom24.mediaset.it)