Accogliendo l’istanza dell’avvocato difensore Giuseppe Tumbiolo, il Tribunale del Riesame di Palermo ha scarcerato uno degli arrestati nell’operazione di Guardia di finanza e Dda “Scorpion Fish 2” dello scorso 10 aprile.
Si tratta del marocchino Hamid Hassoune, di 24 anni. Per il quale, comunque, il Riesame ha disposto l’dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza (Mazara) e il divieto di uscire di casa dalle 20 alle 7 del mattino successivo.
“Decadono – dice l’avvocato Tumbiolo – consistenti parti delle pesanti accuse contestate al mio assistito”. Per la Dda e le Fiamme Gialle, Hassoune sarebbe stato l’anello di congiunzione tra gli scafisti tunisini e la piazza palermitana di smercio delle sigarette contrabbandate. Secondo l’accusa, il 24enne marocchino avrebbe fatto parte dell’organizzazione transnazionale che organizzava e gestiva viaggi di migranti su veloci gommoni tra Tunisia e Sicilia. Gli altri arrestati nell’operazione sono Fouzia Ganouane, alias “Sofia”, di 37 anni, nata in Marocco e residente in Tunisia, ma di fatto abitante a Palermo, Mondher Hamrouni, di 36, tunisino, residente a Palermo, la palermitana Adele Rita Micalizzi, 26 anni, moglie del presunto mafioso di Brancaccio Cosimo Geloso (quest’ultima accusata solo di traffico di sigarette di contrabbando), Mehdi Ben Ayed, di 35 anni, e Mohamed Zoubiri, di 26, tutti residenti tra Marsala e Mazara. Sei tunisini, inoltre, lo scorso 10 aprile, sfuggirono alla cattura. Forse perché già in Tunisia. Sono Marouan Ben Said, di 28 anni, Bilel Bouanzi, di 30, Souhaiel Nabi, di 33, e Bassem Zarai, di 33, Abdelhak El Jabiri, di 33, e Bilel Jebali, di 31. Tutti risultavano residenti o domiciliati a Marsala. I primi quattro in contrada Ventrischi, gli altri due a Berbarello e Strasatti.
(Fonte: Tp24.it)