Ulteriori e rilevanti elementi sono stati raccolti dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Trapani nell’ambito delle indagini relative all’omicidio del giovane D’AGUANNO Fabio.
Gli uomini della Benemerita, infatti, nella giornata di ieri, sono riusciti a recuperare l’arma utilizzata dal LI VOLSI Alessio per colpire mortalmente il D’AGUANNO Fabio la notte del 12 u.s. Si tratta di un coltello denominato “Rasoino Catanese”, tipico strumento utilizzato, nel recente passato, dai barbieri siciliani. Nelle frasi dette al Comandante del NORM ed ai suoi militari, subito dopo il fermo, il LI VOLSI aveva appellato il coltello utilizzato come “Me frate” –mio fratello ndr-, ma l’arma non era stata ritrovata per le errate e svianti indicazioni fornite dal fermato. Ieri, dopo l’interrogatorio di convalida del fermo effettuato in carcere, i Carabinieri riuscivano a raccogliere fondamentali elementi che permettevano di rinvenire e sequestrare il coltello che il LI VOLSI, appena prima del suo fermo, aveva occultato presso la casa della nonna materna, proprio a dimostrazione del forte legame che aveva con quell’arma bianca, legame così forte (quasi fraterno, per l’appunto) da non volersene disfare nemmeno dopo la commissione di un delitto così efferato.
Con il ritrovamento dell’arma utilizzata per la commissione del delitto i Carabinieri hanno aggiunto l’ultimo pezzo che mancava alla ricostruzione del già grave quadro indiziario a carico del LI VOLSI
(Comando Provinciale Carabinieri di Trapani)